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58° Rapporto Censis, la scuola italiana tra sfide e successi

L'impegno degli studenti italiani nelle ore di studio

by Nora Taylor
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Il 58° Rapporto Censis, presentato il 6 dicembre 2024, fornisce un’analisi approfondita riguardo al sistema educativo in Italia, concentrandosi in particolare sugli studenti italiani. Il report evidenzia che i giovani italiani si dedicano con grande impegno agli studi, trascorrendo 2,3 ore al giorno sui compiti a casa, un dato che li pone al primo posto in Europa per il tempo impiegato in attività scolastiche al di fuori delle lezioni. Inoltre, il numero di ore settimanali trascorse in classe si attesta a 27,2 ore, subito dopo la Germania che ha una media di 28 ore. Nonostante questo impegno significativo, i risultati scolastici non sempre rispecchiano il duro lavoro svolto dagli studenti, sollevando interrogativi sulla correlazione tra tempo dedicato allo studio e risultati accademici.

Secondo il rapporto, il 67,5% dei dirigenti scolastici ritiene che sia necessario aggiornare le normative sui compiti a casa. Molti presidi, infatti, suggeriscono di migliorare la gestione dei compiti assegnati dagli insegnanti, ritenendo che l’attuale sistema non risponda adeguatamente alle esigenze degli studenti. Pertanto, si fa un appello affinché i docenti promuovano metodi di lavoro più equilibrati, senza sovraccaricare gli studenti.

Aumento degli studenti con disabilità e la formazione dei docenti di sostegno

Un altro tema importante trattato nel rapporto è l’aumento degli studenti con disabilità nelle scuole italiane. Dal 2007, il numero degli studenti con disabilità è aumentato drasticamente, passando da 187.000 a oltre 300.000. Questo incremento ha comportato una necessità di formazione aggiuntiva per i docenti di sostegno, la cui presenza nelle scuole è aumentata in modo considerevole, passando da 89.357 a 235.134, con un aumento del 163,1%. Nonostante l’incremento di personale, il rapporto evidenzia che il 58% dei dirigenti scolastici considera insufficienta la preparazione di questi docenti. Quasi tutti i dirigenti, circa il 93%, ritengono che sia necessario un percorso di formazione specialistico per i docenti di sostegno.

Inoltre, il 98,7% dei presidi ritiene che tutti i docenti dovrebbero essere formati su come lavorare con gli studenti con disabilità, per favorire un’istruzione più inclusiva e di qualità per tutti.

Il successo degli ITS e la domanda di tecnici qualificati

Il rapporto Censis mette in luce anche la crescente importanza degli Istituti Tecnici Superiori (ITS), che formano tecnici altamente specializzati in vari settori. Gli ITS sono sempre più visti come una risposta alla domanda di tecnici qualificati da parte del mondo del lavoro, visto che l’87% dei diplomati ITS trova occupazione entro un anno dalla fine del corso. Tuttavia, la domanda di tecnici supera l’offerta, poiché le aziende italiane richiedono circa 47.000 tecnici ogni anno, mentre il numero di diplomati ITS non supera le 34.925 unità dal 2013 al 2022. La formazione tecnica si concentra soprattutto su temi innovativi, come la digitalizzazione, l’automazione e la tecnologia 4.0, aree che rispondono alla necessità di adattarsi a un mercato in continua evoluzione.

L’intelligenza artificiale nelle università italiane

Un altro aspetto interessante del rapporto riguarda l’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nelle università italiane. Attualmente, 33 atenei su 41 utilizzano l’IA per supportare attività come la ricerca scientifica, la cybersicurezza e la gestione amministrativa. Sebbene l’uso dell’IA per la didattica sia ancora limitato, 7 università hanno già iniziato a impiegarla per migliorare l’insegnamento. L’IA sta aprendo nuove opportunità per ottimizzare i processi educativi, con un impatto crescente anche sull’orientamento e la gestione delle risorse universitarie. Con l’evolversi delle tecnologie, si prevede un crescente impiego dell’IA nelle scuole e nelle università italiane.

Le competenze linguistiche in Italia: un miglioramento costante

Il rapporto Censis fa anche il punto sulla crescente competenza linguistica degli italiani, un aspetto che sta diventando sempre più importante nel contesto internazionale. Oggi, il 44% degli italiani afferma di conoscere almeno una lingua straniera, con un miglioramento rispetto al 38% di dieci anni fa. Tra i giovani, la percentuale di chi parla una lingua straniera sale al 69%, e in particolare l’inglese risulta essere la lingua straniera più diffusa, parlata da circa il 33% degli italiani. La francesa e lo spagnolo seguono come lingue più studiate. Questi dati testimoniano un crescente interesse per le competenze linguistiche, con l’inglese visto come una chiave importante per lavorare all’estero e per migliorare le opportunità professionali.

Il 68% dei genitori ritiene che l’inglese sia fondamentale per l’educazione dei bambini, sottolineando l’importanza di una preparazione linguistica adeguata per affrontare le sfide del mondo globalizzato.

Conclusioni: le prospettive future per il sistema educativo italiano

Il 58° Rapporto Censis fornisce un quadro chiaro delle sfide e delle opportunità per il sistema educativo italiano. Nonostante l’evidente impegno degli studenti italiani, il sistema deve affrontare diverse problematiche, come l’inclusione degli studenti con disabilità, la necessità di una maggiore formazione dei docenti di sostegno e la crescente domanda di tecnici specializzati. Inoltre, l’integrazione delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, e il miglioramento delle competenze linguistiche rappresentano elementi fondamentali per preparare gli studenti a un futuro sempre più globale e tecnologico.

In questo contesto, le Istituzioni scolastiche italiane si trovano di fronte alla necessità di innovare per rispondere alle evoluzioni del mercato del lavoro e delle esigenze educative.

A cura di Nora Taylor
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