Il mondo del giornalismo sportivo e del calcio dice addio a Bruno Pizzul, venuto a mancare il 5 marzo 2025 all’ospedale di Gorizia, pochi giorni prima di compiere 87 anni. Bruno Pizzul, nato a Udine l’8 marzo 1938, ha lasciato un segno indelebile nella narrazione sportiva, raccontando le gesta della Nazionale italiana di calcio e delle più grandi competizioni internazionali.

Bruno Pizzul
Dai campi di calcio al microfono della RAI
In gioventù, Bruno Pizzul ha intrapreso la carriera calcistica come centrocampista, indossando le maglie di Pro Gorizia, Catania, Ischia e Cremonese. Un grave infortunio al ginocchio ha però compromesso il suo futuro da giocatore, spingendolo verso nuovi orizzonti. Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, ha trovato nella RAI il palcoscenico ideale per il suo talento comunicativo, iniziando una carriera che lo avrebbe reso uno dei telecronisti più amati di sempre.
La voce ufficiale della Nazionale italiana di calcio
Dal Mondiale del 1986 in Messico, Bruno Pizzul è diventato il narratore ufficiale delle partite della Nazionale italiana di calcio, accompagnando gli italiani attraverso epoche indimenticabili. Ha raccontato cinque Campionati del Mondo e quattro Campionati Europei, rendendo celebri momenti come le “Notti Magiche” di Italia ’90. Per oltre tre decenni, la sua voce ha rappresentato un punto di riferimento per milioni di tifosi, che hanno seguito le imprese degli Azzurri con emozione e passione.
Competenza, equilibrio e stile inconfondibile
Le telecronache di Bruno Pizzul si sono sempre distinte per il tono pacato, l’equilibrio e l’approccio raffinato. Ha raccontato con lucidità sia le vittorie più emozionanti che le sconfitte più dolorose, senza mai cadere negli eccessi. Durante la tragica serata della strage dell’Heysel nel 1985, ha mantenuto una professionalità esemplare, riuscendo a gestire una delle situazioni più drammatiche della storia del calcio con il giusto tatto e la necessaria compostezza.
Una cultura vasta e un’ironia che conquistava tutti
Oltre al calcio, Bruno Pizzul ha dimostrato interesse e competenza in numerose altre discipline, commentando eventi di pugilato, vela, ciclismo, bocce, tennis da tavolo e ippica. La sua profonda cultura e la sua inconfondibile ironia lo hanno reso un personaggio apprezzato anche oltre il mondo dello sport. La sua presenza in film, trasmissioni televisive e programmi d’intrattenimento ha testimoniato la sua versatilità e la sua capacità di comunicare con leggerezza e intelligenza.
Un’eredità che resterà nella storia
Con la scomparsa di Bruno Pizzul, l’Italia perde non solo un eccezionale giornalista sportivo, ma anche un uomo che ha saputo raccontare lo sport con autenticità e competenza. Il suo stile unico, basato sulla sobrietà e sull’approfondimento, rimarrà un esempio per tutte le future generazioni di telecronisti.
Oggi, nel panorama mediatico sempre più incline alla spettacolarizzazione e agli eccessi, la figura di Bruno Pizzul rappresenta un modello di professionalità e misura. La sua voce rimarrà per sempre impressa nella memoria collettiva, un’eco delle grandi imprese sportive che ha raccontato con passione e dedizione.
La sua assenza sarà difficile da colmare, ma le emozioni che ha trasmesso ai tifosi e agli appassionati di calcio continueranno a vivere attraverso i suoi racconti, che resteranno per sempre un patrimonio del giornalismo sportivo italiano.
A cura di Radovisc Sofia
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