Dai Dardenne a Ducournau: i maestri tornano a farsi sentire
Accanto agli esordi, risuonano nomi che non hanno bisogno di presentazioni. I fratelli Dardenne tornano per la decima volta con Jeunes mères, mentre Julia Ducournau, dopo il trionfo con Titane, presenta Alpha, consolidando il suo status nell’olimpo del cinema internazionale. La lista comprende anche Joachim Trier, Jafar Panahi, Kleber Mendonça Filho e Tarik Saleh, tutti già premiati e pronti a rilanciare la propria visione del mondo. Ogni film selezionato racconta un’urgenza, un’intuizione, un modo di abitare il presente attraverso il linguaggio del cinema.
I nuovi volti della settima arte puntano in alto
Il concorso accoglie sette registi esordienti, tra cui la francese Hafsia Herzi, l’americana Ari Aster, la tedesca Mascha Schilinski, la giapponese Chie Hayakawa, lo spagnolo Óliver Laxe, l’africano Oliver Hermanus e Carla Simón, già applaudita a Berlino. Una rosa che conferma l’orizzonte sempre più ampio di Cannes, con una prevalenza europea ma aperture decise verso Asia, Africa e Americhe. Cannes si fa così mappa vivente del cinema contemporaneo, dove i percorsi più battuti si intrecciano a strade ancora da esplorare.
Tra certezze e sorprese: un festival che non ha paura del futuro
Il film d’apertura, Partir un jour di Amélie Bonnin, presentato fuori concorso, rivela sin da subito l’intenzione del festival di scommettere sul futuro. Anche le sezioni collaterali si annunciano vibranti e imprevedibili: Cannes Première ospita autori del calibro di Kirill Serebrennikov, Fatih Akin e Raoul Peck, mentre le proiezioni speciali e di mezzanotte accolgono incursioni pop, tra cui Spike Lee, Bono, Genki Kawamura e Sylvain Chomet.
Juliette Binoche guida una giuria chiamata a orientarsi nel presente
A presiedere la giuria del concorso ci sarà Juliette Binoche, attrice simbolo del cinema d’autore europeo. Il suo sguardo, acuto e appassionato, sarà chiamato a trovare un equilibrio tra stili e sensibilità profondamente differenti, in una selezione che riflette la complessità e la vitalità del nostro tempo.
Cannes 2025 si prepara così a essere più che un festival, una bussola emotiva e culturale, un luogo dove memoria e scoperta si tendono la mano, e il cinema torna a interrogarsi, a provocare, a ispirare. Senza timore di cambiare pelle.
A cura di Veronica Aceti
Leggi anche: Virgo Cosmetics e GF, bellezza e spettacolo si incontrano
Seguici su Instagram e Facebook!
