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Chocolat a Pasqua: dolcezza che risveglia l’anima

La magia della rinascita passa anche dal cioccolato

by Veronica Aceti
chocolat

Un film che accende il cuore nel giorno della rinascita

È Pasqua. E come ogni Pasqua, c’è chi corre a comprare uova di cioccolato all’ultimo minuto, chi si ritrova in tavole troppo lunghe per riuscire a parlare davvero, e chi, semplicemente, cerca un piccolo rifugio dal rumore del mondo. Se fai parte di quest’ultimo gruppo — o se dentro di te qualcosa sussurra che ne hai bisogno — forse è il momento giusto per (ri)guardare Chocolat, quel gioiello del 2000 diretto da Lasse Hallström, con Juliette Binoche, Johnny Depp, e un fascino che sa di fiaba e verità.

Una resurrezione silenziosa, ma profondamente umana

Perché parlare di Chocolat proprio a Pasqua?
Perché racconta una resurrezione dell’anima. Non quella spettacolare delle scritture, ma quella intima, quotidiana, che accade quando qualcuno entra nella tua vita con un sorriso gentile, una tavoletta di cioccolato in mano e la sincera intenzione di ascoltarti.
Senza giudicarti. Senza volerti cambiare.

Chocolat

Chocolat PHWP

Vianne Rocher arriva in un paesino francese tanto pittoresco quanto chiuso, proprio all’inizio della Quaresima. Apre una cioccolateria nel cuore del villaggio e, senza volerlo, sfida l’austerità imposta da una comunità rigidamente cattolica.
Il cioccolato diventa molto più di un peccato di gola: è libertà, desiderio, dolcezza che risveglia. Ogni pralina racconta una storia. Ogni cucchiaino di mousse scioglie una corazza.

La dolcezza come rivoluzione affettiva

Chocolat è il film perfetto per Pasqua perché ricorda che anche i più rigidi, i più arrabbiati, i più chiusi cambiano. Non per costrizione, ma perché qualcuno li guarda davvero. Qualcuno si ferma, li accoglie, offre dolcezza come atto rivoluzionario.

Il sindaco Reynaud, interpretato magistralmente da Alfred Molina, incarna quella durezza che spesso usiamo per non sentire il dolore. Quando, nel finale, distrugge e poi assaggia il cioccolato, compie il suo gesto di liberazione. Non è solo una scena: è una confessione universale. Siamo creature fragili che spesso hanno solo bisogno di perdonarsi.

Pasqua è l’arte di rinascere senza clamore

In fondo, Chocolat insegna che la dolcezza — quella vera, che non si compra ma si dona — può sciogliere anche i cuori più blindati. E che, come Vianne, tutti possiamo diventare un po’ taumaturghi.
Non serve aggiustare gli altri. Serve ascoltare. Condividere. Offrire una tortina al peperoncino e un abbraccio muto.

Oggi è Pasqua. Lasciamo che qualcosa dentro di noi rinasca. Magari proprio davanti a un film che parla di dolcezza, ascolto e quella forma profonda di amore che è il rispetto dell’altro, così com’è.

Buona Pasqua. Che sia piena di cioccolato. Ma soprattutto, di umanità.

A cura di Veronica Aceti
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