Nel 2025, un cambiamento inaspettato scuote il mercato della mobilità sostenibile: il pieno di benzina torna a essere più economico rispetto alla ricarica di un’auto elettrica. Gli ultimi dati pubblicati da Adiconsum e Federtrasporto mostrano come l’aumento delle tariffe elettriche, in particolare quelle delle colonnine pubbliche, abbia ridotto la convenienza economica che fino a poco tempo fa favoriva la mobilità a zero emissioni.
Gli automobilisti che ricaricano l’auto elettrica fuori casa si trovano oggi a spendere tra 10 e 18,80 euro ogni 100 km, a seconda della tipologia di colonnina utilizzata. Le ricariche HPC (alta potenza), sebbene più veloci, costano fino a 0,94 €/kWh. In confronto, un’auto a benzina con un consumo medio di 6 litri per 100 km richiede oggi circa 10,92 euro, con un prezzo medio della benzina stabile intorno a 1,82 €/litro.
La ricarica domestica resta conveniente, ma non per tutti
Chi dispone di un box o di un impianto domestico può ancora beneficiare di tariffe più basse, specialmente durante le ore notturne, arrivando a spendere solo 5,15 euro per 100 km. Tuttavia, questa possibilità non riguarda tutti: chi vive in appartamento o in aree urbane ad alta densità raramente ha accesso a una presa di ricarica privata.

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Questa condizione costringe molti utenti a rivolgersi alle infrastrutture pubbliche, che, oltre a essere meno economiche, risultano spesso affollate e non sempre ben distribuite sul territorio.
Una riflessione urgente per il futuro della mobilità green
Il sogno della mobilità elettrica sembra oggi scontrarsi con una realtà più complessa. Il vantaggio economico che aveva spinto molti a scegliere l’elettrico sta svanendo, almeno per chi non può ricaricare a casa. I costi energetici elevati e le politiche tariffarie poco uniformi rischiano di rallentare la transizione ecologica, soprattutto tra le fasce di popolazione che non possono sostenere le spese di un impianto domestico.
Le istituzioni dovranno intervenire con decisione per riequilibrare i costi tra benzina ed elettrico. Servono incentivi mirati, tariffe regolamentate e un potenziamento dell’infrastruttura pubblica, per evitare che l’elettrico diventi una scelta di lusso, riservata solo a chi ha i mezzi per sostenerla.
In questo contesto, il ritorno della benzina come opzione più economica rappresenta un campanello d’allarme per il settore automobilistico e per le politiche ambientali italiane. La strada verso un futuro più sostenibile passa anche per l’equità dei costi e delle opportunità.
A cura di Jano Parrino
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