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Dalla vigna alla bottiglia: nasce il museo Carpineto

Un viaggio tra storia, territorio e passione vitivinicola

by Martina Marchioro
Museo Carpineto

Le macchine del vino: apre il museo Carpineto in Valdichiana

Sabato 17 maggio, nella suggestiva cornice della Tenuta del Vino Nobile di Montepulciano, la storica azienda Carpineto Grandi Vini di Toscana ha inaugurato “Le Macchine del Vino”, un museo privato e originale che mette in mostra una preziosa collezione dedicata all’evoluzione degli strumenti utilizzati nel mondo dell’enologia.

L’apertura al pubblico è avvenuta martedì 20 maggio, mentre il taglio del nastro – realizzato in modo simbolico con un tralcio di vite – ha celebrato la nascita di uno spazio culturale immerso nel cuore della Valdichiana, proclamata Capitale Toscana della Cultura 2025. In un paesaggio naturale incantevole, tra vigneti, boschi di querce e uliveti, il vino trova voce attraverso macchinari storici, fotografie, testi e testimonianze raccolti con passione e competenza.

Un progetto culturale firmato Antonio Mario Zaccheo

L’ideazione e la realizzazione del museo portano la firma di Antonio Mario Zaccheo, cofondatore della celebre azienda vinicola Carpineto, iscritta nel Registro Nazionale dei Marchi Storici. “Le Macchine del Vino” prende vita grazie alla visione e all’impegno di Zaccheo, che ha saputo trasformare la propria passione in un patrimonio condiviso. Ha iniziato il proprio percorso da bambino, accompagnando il nonno e il padre nei vigneti, per poi fondare nel 1967, insieme all’amico e socio Giovanni Carlo Sacchet, un’azienda che rappresenta oggi un’eccellenza nel panorama vinicolo nazionale.

Antonio Mario Zaccheo. fondatore carpineto

Antonio Mario Zaccheo. fondatore carpineto PH Press

Antonio Mario Zaccheo sottolinea: “Questa collezione non si conclude con ciò che è esposto oggi, continuerò ad arricchirla nel tempo. Si tratta di un racconto ancora in evoluzione”. Il museo ha ottenuto un riconoscimento importante: è infatti il primo museo aziendale ad entrare nella rete della Fondazione Musei Senesi.

Il riconoscimento della Fondazione Musei Senesi

Alessandro Ricceri, presidente della Fondazione Musei Senesi, ha espresso grande apprezzamento per l’iniziativa: “Accogliamo con entusiasmo questa realtà, perché riesce a raccontare un pezzo di storia legato al territorio, alla comunità e alle attività produttive tipiche della nostra terra”. L’ingresso nella rete museale senese sottolinea l’importanza culturale del progetto e rafforza il legame tra vino, territorio e identità.

Un’esposizione che attraversa due secoli di storia

La collezione custodisce oltre 180 reperti, tra attrezzi da lavoro, documenti originali, immagini d’epoca e testi tecnici. Il percorso inizia tra i filari, con la sezione dedicata alla viticoltura, dove spiccano attrezzi curiosi come ferri da cavallo, forbici da potatura e una zappa, che ricordano l’accuratezza artigianale del mestiere, simile a quello di una sartoria.

Nella sezione enologica, emergono pompe a bilancino dell’Ottocento, filtri in legno del ‘700, torchio e presse antiche, fino ad arrivare alle prime imbottigliatrici, etichettatrici e macchinari per la spumantizzazione. Interessante anche la ricostruzione di un laboratorio da enologo, dove si possono osservare più di trenta strumenti tra ampolle, bilance, microscopi, pipette, cilindri graduati, burette e termometri manuali. In esposizione anche un primitivo termometro elettronico e un microscopio risalente alla fine dell’Ottocento.

Spiccano strumenti affascinanti come il Malligand, utilizzato per determinare il contenuto alcolico, e l’acidometro, impiegato per misurare l’acidità volatile. Completa la sezione una ricca esposizione di tappi, cavatappi e tappatori, presentati secondo le varie epoche e modelli, che raccontano l’evoluzione della chiusura delle bottiglie nel tempo.

macchine del vino carpineto

macchine del vino Carpineto PH Press

Un museo immerso nel cuore della Toscana rurale

L’allestimento si sviluppa in un ambiente luminoso, che sfrutta sia la luce naturale proveniente da grandi vetrate, sia un’efficace illuminazione a parete. Adiacente al museo, i visitatori trovano un ampio wine bar pensato per accogliere il pubblico in un clima rilassato e conviviale.

Al piano superiore si apre un suggestivo soppalco open space con vista panoramica sulle barricaie e oltre 30 posti a sedere, ideale per le degustazioni tecniche. All’esterno, si estende una vasta area agricola che include vigneti, oliveti e boschi. La Tenuta del Vino Nobile di Montepulciano, distribuita tra i comuni di Chianciano Terme e Montepulciano, occupa 180 ettari di terreno coltivato secondo i principi dell’agricoltura di precisione, utilizzando macchinari a basso impatto ambientale e energia solare.

Un’esperienza tra cultura, natura e innovazione

Alla Tenuta del Vino Nobile di Montepulciano, l’esperienza del visitatore non si esaurisce con la visita al museo. L’azienda Carpineto ha costruito attorno al concetto di ospitalità rurale un’offerta enoturistica ampia e coinvolgente. I visitatori possono passeggiare tra i filari accompagnati da personale specializzato, degustare i vini della casa all’aperto, pranzare immersi nella natura tra vigneti e oliveti, oppure rilassarsi con un pic nic sull’erba toscana.

Non mancano percorsi di trekking che attraversano i 180 ettari della tenuta, dove il paesaggio alterna vigne, boschi e uliveti. Le visite al museo si possono abbinare a queste attività, come naturale estensione delle wine experiences, oppure essere vissute in modo autonomo. Tra i filari, a rendere ancora più suggestivo il contesto, si trovano anche due antiche tombe etrusche, individuate dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici, che aggiungono un valore storico e archeologico a questo angolo di Toscana ancora intatto.

Il vino diventa racconto di identità e civiltà

Il vino non appartiene solo alla natura, ma anche alla cultura”, affermava Tullio Gregory, filosofo e storico del pensiero. “Le Macchine del Vino” incarna pienamente questa visione: la collezione di Antonio Mario Zaccheo e Giovanni Carlo Sacchet rappresenta un viaggio nella memoria e nella tecnica, un ponte tra la sapienza antica del fare vino e le sfide moderne dell’innovazione agricola.

Con l’apertura del museo, Carpineto offre un nuovo punto di riferimento per il racconto del vino in Toscana, confermando ancora una volta il ruolo centrale che questa terra gioca nella costruzione della cultura enologica italiana.

A cura di Martina Marchioro
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