Un ritorno inaspettato
Torna Temptation Island, e lo fa come certe ex che non ti aspetti più: all’improvviso, con un vestito nuovo e lo sguardo di chi ha deciso di cambiare tutto. O quasi. L’appuntamento sarebbe fissato per il 3 luglio, un giovedì, dettaglio non trascurabile per chi da anni aveva consacrato il lunedì sera al culto dei falò e delle lacrime al tramonto.
Cambia il giorno, cambia il ritmo, cambia soprattutto la scena. Dopo undici stagioni di tramonti sardi, addii sussurrati tra i pini di Santa Margherita di Pula e confessioni a bordo piscina nel rassicurante abbraccio del Relais Is Morus, la produzione volta pagina e sceglie la Calabria. Si dice che il resort storico sia passato di mano, finito tra le proprietà di un imprenditore turco, ma tant’è.
Nuove ambientazioni, stessa essenza

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Ora tocca al Calandrusa Resort, a Catanzaro, dare rifugio (si fa per dire) a coppie sull’orlo di una crisi programmata. Una mossa audace, e per certi versi coraggiosa, quella di spostare il baricentro del racconto in un luogo meno patinato, più autentico, con quella bellezza ruvida che potrebbe restituire al format un’aria meno confezionata. In fondo, anche la seduzione ha bisogno di cambiare orizzonte.
Filippo Bisciglia resta, e meno male. Non perché non si possa immaginare un altro volto, ma perché il suo è diventato un punto fermo, la voce bassa che racconta senza mai sovrastare, lasciando che siano le crepe nei sorrisi a parlare.
Mistero, emozioni e inevitabilità
Sul cast, come sempre, vige la liturgia del mistero. I nomi restano coperti, ma le indiscrezioni fanno capolino: qualcuno mormora di Amal Kamal, ex corteggiatrice dal cuore inquieto e dallo sguardo che racconta più di quanto vorrebbe. Sarebbe perfetta, dicono, per quel gioco sottile tra ciò che si prova e ciò che si teme di provare. Ma siamo nel campo del possibile, e il condizionale, in questi casi, è più che una precauzione: è una regola di stile.
Temptation Island resta, al netto di tutto, un’osservazione di campo sui sentimenti esposti. Più che un reality, un rito d’estate. In bilico costante tra la vacanza e la fine, tra l’istinto e il copione, tra chi pensa di essere immune e chi, nel giro di pochi giorni, si ritrova a rileggere da capo l’alfabeto dell’amore.

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Qualcuno lo guarda con condiscendenza, altri con l’avidità di chi aspetta il momento in cui tutto salta. Ma nessuno, alla fine, riesce davvero a restarne fuori. Perché, nel bene e nel male, quel che accade lì parla anche di noi. Solo che succede in costume, con un mojito in mano e troppe stelle sopra la testa per fingere di non sentire niente.
A cura di Viola Bianchi
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