Una maratona di cinque ore e ventinove minuti, è record al Roland Garros
Carlos Alcaraz ha conquistato il Roland Garros 2025 al termine di una delle finali più epiche nella storia del tennis. Il giovane spagnolo ha battuto Jannik Sinner con il punteggio di 4-6, 6-7 (4), 6-4, 7-6 (7-3), 7-6 (10-2) in una battaglia durata cinque ore e ventinove minuti, la più lunga mai giocata sul campo centrale del torneo francese. La partita ha messo in mostra intensità, tecnica e determinazione straordinarie, confermando l’ascesa definitiva dei due giovani fenomeni come protagonisti assoluti del circuito mondiale. L’atmosfera sul Philippe-Chatrier è diventata incandescente sin dalle prime fasi, con un pubblico diviso e rapito dallo spettacolo.
Tre match point annullati, la svolta

Jannik Sinner, partito fortissimo, ha imposto il proprio ritmo sin dal primo set, spingendo con sicurezza da fondo campo e costringendo Alcaraz a inseguire. Dopo aver vinto i primi due parziali, l’azzurro ha avuto tre match point nel quarto set, quando il trofeo sembrava ormai a un passo. Ma lo spagnolo ha reagito da campione: ha salvato le palle decisive con aggressività e lucidità, dimostrando nervi d’acciaio e una straordinaria resilienza. Il match ha cambiato volto da quel momento, con Alcaraz che ha preso fiducia, ha accorciato gli scambi e ha alzato il livello con colpi profondi e variazioni improvvise. Il tie-break del quarto set, vinto con autorità, ha ridato speranza al murciano e ha spinto la sfida a un quinto set ad altissima tensione.
Record e conferme per El Niño
La vittoria parigina consente ad Alcaraz di confermare il titolo vinto l’anno precedente e di portare a cinque il numero di successi Slam, tutti conquistati in finale senza mai perdere un atto conclusivo. A ventidue anni, lo spagnolo mostra una maturità sorprendente, una tenuta fisica da veterano e un repertorio tecnico che gli consente di imporsi su qualsiasi superficie. Questa finale rafforza la sua candidatura a dominatore dell’era post-Djokovic, e conferma la sua capacità di esaltarsi nei momenti più complessi, quando la pressione sale e i margini si riducono. Il super tie-break a dieci punti, introdotto recentemente nei tornei Slam, ha messo in risalto ancora una volta la sua forza mentale: Alcaraz ha chiuso il match con una sicurezza impressionante, imponendo il proprio gioco e costringendo Sinner all’errore.
Un Sinner comunque protagonista
Nonostante la sconfitta, Jannik Sinner esce dal campo con la consapevolezza di appartenere ormai all’élite assoluta del tennis mondiale. Ha mostrato una padronanza tattica invidiabile, un servizio solido e una capacità di variare i colpi che ha messo in grande difficoltà il suo avversario per oltre tre ore. La gestione del match, fino ai momenti cruciali, è stata da fuoriclasse. Dopo l’incontro, Sinner ha mantenuto lucidità e sportività, riconoscendo il valore dell’avversario ma anche rivendicando la propria crescita. Con questo risultato, l’altoatesino consolida il primato nel ranking ATP e si conferma come uno dei punti fermi del tennis contemporaneo. I progressi mostrati sulla terra rossa fanno ben sperare in vista dei prossimi appuntamenti, con Wimbledon alle porte e l’obiettivo di sollevare presto un nuovo trofeo del Grande Slam.
La rivalità che accende la nuova era

La sfida tra Alcaraz e Sinner ha superato i confini di una semplice finale. I due giovani talenti stanno riscrivendo le gerarchie del tennis mondiale e stanno dando vita a una rivalità destinata a diventare iconica. La loro intensità, la qualità del gioco espresso e la capacità di regalare emozioni al pubblico li hanno già consacrati come i veri eredi dei grandi del passato. Il match di Parigi ha rappresentato il culmine di una stagione che li ha visti spesso contrapposti, ma mai in un palcoscenico così importante. La loro battaglia ha acceso l’entusiasmo degli appassionati, suscitando paragoni con le epiche sfide tra Nadal, Federer e Djokovic. E se è vero che ogni epoca ha i suoi duellanti, Alcaraz e Sinner sembrano incarnare alla perfezione la nuova era del tennis: più veloce, più fisico, ma anche più spettacolare e imprevedibile.
Il futuro passa da Wimbledon
Il successo di Alcaraz e la prova maiuscola di Sinner lasciano presagire una seconda metà di stagione entusiasmante. Il murciano punta ora al Career Grand Slam prima dei ventitré anni, traguardo che lo proietterebbe nella leggenda. Sinner, da parte sua, guarda già a Wimbledon con rinnovata fame, deciso a prendersi la rivincita sull’erba londinese. I due sembrano destinati a incontrarsi ancora molte volte nei grandi tornei, alimentando una rivalità che potrebbe segnare un’epoca. Parigi ha dato il via ufficiale a una nuova narrazione sportiva: quella di due campioni giovani, ambiziosi e pronti a tutto pur di scrivere la propria storia.
A cura di Nora Taylor
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