Francesca Pascale ha partecipato oggi al Roma Pride e ha attirato l’attenzione di tutti. Il suo impatto non dipende soltanto dalla sua storia personale, ma anche dal messaggio forte e chiaro stampato sulla maglietta che ha indossato: “Destra liberale dove sei? Silvio ci manchi”. Queste parole rappresentano un appello accorato, un richiamo pungente e una dichiarazione affettiva. Verso Silvio Berlusconi, naturalmente. Ma anche verso una cultura politica che sembra aver perso la propria identità.
Rivendicazione orgogliosa di un’eredità politica

francesca pascale pride roma PH Press
Da sempre berlusconiana convinta, Francesca Pascale riafferma con orgoglio un’eredità politica che va oltre le cronache mondane e le curiosità da rotocalco. Ricorda chiaramente – a chi sembra aver dimenticato – che Silvio Berlusconi, con tutte le sue contraddizioni, ha rappresentato l’unico volto del centrodestra capace di sostenere con coraggio le libertà individuali, senza lasciarsi intimidire dai fanatismi o dal timore di perdere consenso. Oggi quella stessa destra liberale sembra sparita, soffocata o, peggio ancora, ignorata.
Un gesto politico forte e chiaro
La scelta di Francesca Pascale di partecipare al Pride non nasce dal caso, ma da un’intenzione precisa e profonda. Il suo gesto ha un significato squisitamente politico, nel senso più alto del termine. Dimostra che una destra diversa esiste, una destra che non teme i diritti civili e che non affida la causa LGBTQ+ soltanto alla sinistra. Francesca Pascale lo ha detto attraverso le sue azioni, le sue parole e soprattutto con quella maglietta che ha saputo lanciare un messaggio più efficace di molti discorsi ufficiali.
Il centrodestra ha bisogno di ritrovare la sua direzione
Oggi più che mai, il centrodestra italiano deve riscoprire le sue origini e le sue potenzialità future, soprattutto se desidera tornare a essere una forza realmente inclusiva, liberale e moderna. Potrebbe iniziare proprio da figure come Francesca Pascale, che sfilando al Pride ha espresso una visione politica autentica, molto più forte di chi, da anni, occupa incarichi pubblici ma dimentica i valori di fondo.
A cura di Nora Taylor
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