Jeff Bezos e Lauren Sanchez: un matrimonio da sogno a Venezia
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Venezia ha smesso di essere città per trasformarsi in palcoscenico, incastonata tra velluti, inviti sigillati e sospiri da jet privato. Jeff Bezos e Lauren Sanchez non stanno semplicemente per sposarsi, stanno scrivendo un manifesto dorato dell’eccesso elegante, del romanticismo iper-prodotto, di un amore che si mette in scena come un’opera totale.
Gli ospiti, circa duecentocinquanta, sono atterrati uno dopo l’altro come comete luccicanti all’aeroporto Marco Polo, caricando il cielo lagunare di nomi che sembrano usciti da un gala da Oscar: da Kim Kardashian a Oprah Winfrey, da Diane von Fürstenberg a Ivanka Trump con Jared Kushner, fino a Elton John e Mick Jagger. Qualcuno aveva sussurrato il nome di Lady Gaga, alimentando l’attesa per una performance stellare, ma il suo arrivo si è dissolto nel vento dei rumors, lasciando spazio alla certezza di un’icona vera: Andrea Bocelli, voce sacra della musica mondiale, intonerà le note del momento clou, durante la cerimonia prevista sull’isola di San Giorgio Maggiore, all’interno della magnifica cornice della Fondazione Cini.
Una celebrazione tra arte, lusso e jet-set
Il quartier generale è l’Aman Venice, palazzo del Cinquecento affrescato da Tiepolo e interamente riservato agli sposi, lo stesso che ospitò il sì di George e Amal Clooney. Da lì, il corteo silenzioso del glamour si è mosso tra il Gritti Palace, Palazzo Papadopoli e isole private, dove ogni festa ha avuto il sapore della leggenda. Un foam party a bordo dello yacht Koru, al largo della Croazia, ha aperto le danze con schiuma, champagne e stelle marine.
Il gran finale e il mito di un amore in scena
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Ma il vero capolavoro si compirà nel weekend, tra un pigiama party a Torcello, nella gotica Villa Baslini, e il gran ballo finale all’Arsenale, location blindata scelta per la sua spettacolare solitudine e la possibilità di controllo assoluto. Lauren Sanchez, ex giornalista e oggi regina dell’impero affettivo di Bezos, ha disseminato frammenti sui social, quanto basta per alimentare l’attesa e far lievitare il mito.
Non è solo un matrimonio: è un racconto visivo, un investimento narrativo, un sogno ad occhi aperti che si nutre di stile, potere e una certa idea di eternità. E se Venezia ha sempre saputo danzare sul confine tra realtà e illusione, stavolta sembra inchinarsi davvero a un’unione che non conosce limiti, né nel cuore né nel portafoglio.
A cura di Davide Cannata
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