Home Daynews24San Siro: scandalo da 100 milioni

San Siro: scandalo da 100 milioni

Rogito firmato: San Siro cede ai Club, polemiche sul prezzo “regalo”, Milano sotto accusa

by Davide Cannata
san siro

La mattinata di mercoledì 5 novembre segna un momento storico, e altamente controverso, per la città di Milano. È stato infatti firmato il rogito che sancisce il passaggio di proprietà del complesso immobiliare dello stadio “Giuseppe Meazza” e delle aree limitrofe – l’intera “Grande Funzione Urbana San Siro” – dal Comune di Milano alle due società calcistiche, A.C. Milan S.p.A. e F.C. Internazionale Milano S.p.A. L’atto notarile, che conclude un iter politico-amministrativo lungo e travagliato, fa seguito alla decisiva delibera di vendita approvata dal Consiglio Comunale lo scorso 29 settembre, al termine di una seduta notturna e infuocata. L’operazione è stata annunciata congiuntamente dai club come un “importante traguardo” per la realizzazione del nuovo stadio e l’intervento di rigenerazione urbana dell’area.

I dati ufficiali della cessione

La firma formalizza l’accordo basato sulla proposta di acquisto presentata dalle società e ritenuta congrua dall’Amministrazione. Il valore di vendita fissato in delibera per l’intero complesso è di 197 milioni di euro. Secondo il comunicato congiunto dei club, questo investimento è fondamentale per il “successo sportivo a lungo termine” e per creare “valore a supporto della crescita sostenibile di entrambe le Società”. La controversia che ha accompagnato l’intero processo è esplosa attorno al prezzo di 197 milioni di euro, cifra che, secondo l’opposizione politica e i comitati civici, risulterebbe irrisoria e ben al di sotto del reale valore di mercato di un asset strategico in una delle zone più pregiate di Milano.

I numeri del dissidio

Il punto centrale delle critiche è la discostanza tra il prezzo di vendita e le stime alternative circolate. Molti analisti e comitati hanno bollato l’operazione come un vero e proprio “regalo” fatto ai club a spese dei cittadini milanesi, sottolineando che un immobile di quella portata, con le vaste aree edificabili adiacenti, dovrebbe avere un valore ben superiore. Il Comitato “Sì Meazza” e diverse forze di minoranza hanno insistentemente citato dati, attribuiti a una prima valutazione dell’Agenzia delle Entrate (risalente a febbraio), che stimavano il solo stadio a un valore significativamente più alto, arrivando a circa 312 milioni di euro. Questa differenza di oltre 100 milioni di euro tra le diverse stime è il fulcro della contestazione, lasciando intendere una svalutazione voluta dell’immobile pubblico. Senza contare i 22 milioni a carico del Comune di Milano per le bonifiche e la rimozione del tunnel Patroclo. I critici evidenziano il valore immobiliare della zona San Siro, comparandolo ad aree di riqualificazione come City Life, dove i valori al metro quadrato per l’edificabilità raggiungono cifre estremamente elevate, ben superiori a quelle implicitamente accettate per l’operazione (valori massimi intorno ai 2.000 €/mq). Ulteriori perplessità sono state sollevate in merito alle consulenze esterne. Diverse critiche sono sorte in merito alla consulenza fornita da Bocconi e Politecnico per la verifica del prezzo. Il Comitato Sì Meazza ha sollevato dubbi su un potenziale conflitto d’interessi, poiché alcuni docenti coinvolti nella verifica vantavano incarichi anche all’interno dell’Agenzia delle Entrate. Successivamente, l’incarico per la fase negoziale è costato 126.000 euro, sollevando perplessità sulle modalità di assegnazione diretta (giugno 2025).

Addio al Meazza

L’ufficializzazione della vendita è il primo passo verso la realizzazione del progetto congiunto dei club, che prevede la costruzione di un nuovo impianto moderno e il conseguente abbattimento del “Meazza” (fatto salvo un vincolo di tutela su alcune parti come il Secondo Anello). Nonostante le forti critiche, l’Amministrazione Comunale ha difeso la scelta come l’unica via percorribile per la rigenerazione urbana di San Siro, garantendo che le risorse ricavate saranno reinvestite in opere pubbliche per la città. La vendita è formalizzata, ma il dibattito sulla convenienza economica e l’eredità storica di San Siro rimane decisamente aperto, per non dire spalancato.

A cura di Dario Lessa

Leggi anche: Il giro del mondo a piedi, l’incredibile storia di Pieroad

Seguici su: Instagram e Facebook.

error: Il contenuto è protetto!!