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Condannata la “strega di Putin”: il motivo è incredibile

È stata condannata “la strega di Putin”. Riti magici, politica e superstizione nella Russia di oggi

by Davide Cannata
strega

Per anni, Alyona Polyn — nome d’arte della 45enne Elena Sulikova — è stata una figura a metà tra il folclore e la propaganda. Si faceva chiamare “la strega di Putin” e guidava rituali magici in onore del presidente russo, convinta che incantesimi e simboli arcani potessero proteggere il Cremlino dalle “energie negative dell’Occidente”. I suoi video su YouTube, le dirette su Telegram, le cerimonie tra candele e bandiere tricolori avevano attirato migliaia di seguaci, affascinati dal connubio tra misticismo e patriottismo.

La condanna per “incitamento all’odio”

Ma il fascino si è incrinato di colpo. Un tribunale della regione di Mosca l’ha condannata a due anni di reclusione per “incitamento all’odio” e “alla violenza nei confronti dei praticanti di “religioni tradizionali”. Un’accusa pesante, che suona quasi paradossale in un Paese dove la religione ortodossa è parte integrante del potere politico. A farle perdere la protezione di cui sembrava godere è stato, secondo indiscrezioni, un libro da lei pubblicato lo scorso anno: un volume in cui la “strega” criticava apertamente le istituzioni religiose ufficiali, accusandole di “soffocare l’antica spiritualità slava”.

Il declino della “strega”

Da quel momento, raccontano fonti vicine al mondo dell’esoterismo russo, la sua stella ha cominciato a declinare. Gli stessi ambienti che un tempo la invitavano ai talk show o ne rilanciavano le profezie hanno preso le distanze. Qualcuno parla di una “resa dei conti” interna, di un potere che non ammette più deviazioni, nemmeno sul piano simbolico. In un Paese dove la magia viene tollerata solo se funzionale alla narrazione patriottica, Polyn avrebbe varcato una linea invisibile: quella che separa la devozione dal delirio, la lealtà dal sospetto.

Un segnale politico?

C’è chi sostiene che la sua condanna sia un segnale politico più che religioso: un monito contro chiunque tenti di costruire un culto personale parallelo a quello dello Stato. Eppure, nelle pieghe della vicenda, si leggono anche le contraddizioni della Russia contemporanea, dove superstizione e tecnologia, fede e potere si mescolano in un cocktail imprevedibile.

Mentre Alyona Polyn attende dietro le sbarre l’esito dell’appello, i suoi seguaci continuano a invocarla come “madre delle forze naturali” e promettono di “liberarla con la magia”. Ma nella realtà, più che nelle sfere sottili, il destino della strega di Putin sembra ormai segnato. Anche in Russia, pare, non tutti gli incantesimi funzionano.

A cura di Dario Lessa

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