Home Daynews24Educazione sessuale: ora decidono i genitori

Educazione sessuale: ora decidono i genitori

Un emendamento alla Camera modifica il testo approvato in commissione. Escluse infanzia ed elementari, l’insegnamento resta facoltativo per gli studenti di medie e superiori.

by Davide Cannata
educazione sessuale 1920x960

Dopo giorni di polemiche e trattative serrate, arriva alla Camera il dietrofront della Lega sull’educazione sessuale nelle scuole medie. Il partito guidato da Matteo Salvini ha presentato un emendamento che introduce l’obbligo del consenso scritto dei genitori per la partecipazione dei ragazzi alle lezioni, uniformando così le regole già previste per le scuole superiori. La modifica, approvata nella serata di ieri, cambia in parte il testo originario uscito dalla commissione Cultura, dove l’insegnamento era stato previsto come parte integrante del percorso di educazione civica senza la necessità di un’autorizzazione preventiva.

La Lega: “Garantire la libertà educativa delle famiglie”

Secondo quanto spiegato dai relatori, la decisione è nata per garantire la libertà educativa delle famiglie e per evitare imposizioni su temi sensibili. Non siamo contrari all’educazione affettiva o sessuale, ma vogliamo che siano i genitori a scegliere se e come affrontare questi argomenti con i propri figli,” ha dichiarato il deputato leghista Rossano Sasso, sottolineando come “a 12 o 13 anni alcuni contenuti possano essere prematuri”.

Dall’opposizione, tuttavia, arrivano critiche dure. È un passo indietro grave,” ha commentato la deputata del Partito Democratico Irene Manzi. “L’educazione sessuale serve a prevenire violenze, discriminazioni e disinformazione. Mettere tutto nelle mani dei genitori rischia di trasformare un diritto in un privilegio per pochi.” Anche dalle associazioni di insegnanti e psicologi emergono preoccupazioni simili: Il consenso dei genitori rischia di limitare l’efficacia dei programmi, soprattutto nei contesti dove più servono,” afferma la pedagogista Paola Conti, che da anni lavora in progetti di educazione affettiva nelle scuole.

Escluse le elementari, resta alta la tensione

Il testo emendato conferma invece l’esclusione della scuola dell’infanzia e delle elementari, dove l’educazione sessuale non verrà introdotta. Le linee guida restano concentrate su “educazione all’affettività, al rispetto e alla consapevolezza del corpo”, ma saranno i singoli istituti, in accordo con le famiglie, a decidere modalità e tempi di attuazione.

La vicenda ha acceso un dibattito più ampio sul ruolo della scuola nella formazione dei giovani. “Non possiamo far finta che i ragazzi non abbiano domande o curiosità,” osserva un’insegnante di una scuola media romana, che preferisce restare anonima. Negare un’educazione strutturata significa lasciare che a rispondere sia internet o la strada.”

Mentre il testo definitivo si avvia verso l’aula per la discussione finale, resta alta la tensione politica e culturale sul tema. Tra chi rivendica il diritto alla scelta dei genitori e chi chiede un’educazione sessuale universale e laica, la scuola italiana torna a essere terreno di scontro su come accompagnare le nuove generazioni nella conoscenza di sé e degli altri.

A cura di Dario Lessa

Leggi anche: Il giro del mondo a piedi, l’incredibile storia di Pieroad

Seguici su: Instagram e Facebook.

error: Il contenuto è protetto!!