Novembre: frenata inattesa per scooter e moto
Il mercato italiano delle due ruote a motore evidenzia un rallentamento marcato nel penultimo mese del 2025. La chiusura di novembre registra una flessione del 14,5% rispetto allo stesso mese del 2024, con 15.630 unità vendute, segno che gli effetti del precedente surplus di immatricolazioni legate al fine serie Euro 5+ continuano a farsi sentire. In particolare, gli scooter, fino ad ora traino del mercato, hanno registrato un calo del 4,81% con 8.826 veicoli immatricolati. Le moto, invece, perdono 23,62 punti percentuali con 5.986 unità, mentre i ciclomotori subiscono una contrazione significativa del 30,20%, fermandosi a 818 mezzi.
Analisi dei primi undici mesi del 2025: trend meno negativo
Considerando l’intero anno, il peso di novembre sul totale annuo è limitato (circa il 5%), per cui il mercato complessivo resta relativamente stabile. Nei primi undici mesi del 2025 si registra un calo del 2,82%, con 334.056 veicoli immatricolati. Gli scooter mantengono il ruolo di protagonisti, con un incremento dell’8,11% e 191.155 unità. Le moto segnano una perdita del 13,23% con 129.910 mezzi, mentre i ciclomotori restano in forte contrazione (-24,55%, 12.991 unità). Se confrontiamo il 2025 con il 2023, emerge un incremento complessivo dell’1,8%, escludendo le distorsioni dovute al fine serie Euro 5.
Mercato elettrico: battuta d’arresto a novembre
Le due ruote elettriche registrano una flessione del 32,28% a novembre, con 470 unità vendute, dopo due mesi consecutivi di crescita. L’andamento dell’intero anno rimane negativo, anche se meno drammatico, con 8.159 veicoli immatricolati e una riduzione del 15,44%. Questo evidenzia che, nonostante la crescita iniziale, il settore elettrico incontra ancora alcune difficoltà strutturali.
Quadricicli: persistono le difficoltà
I quadricicli continuano a soffrire. Novembre segna un calo del 38,63% con 1.185 unità vendute, confermando un trend negativo iniziato a giugno. Sul totale annuo, si distingue tra i quadricicli elettrici (-0,82%, 12.478 unità) sostenuti dagli incentivi primaverili dell’Ecobonus, e le minicar a motore termico, che perdono 43,57% con 3.355 unità, penalizzate dagli effetti del fine serie.
A cura di Nora Taylor
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