L’Istituto Comprensivo Simona Giorgi di Milano avvia una delle sperimentazioni più discusse degli ultimi anni e introduce il modello ispirato alla didattica finlandese. La dirigente Anna Polliani presenta il nuovo progetto durante gli open day e descrive un percorso che punta a valorizzare benessere, autonomia e partecipazione attiva. La scuola forma decine di docenti per gestire il nuovo assetto organizzativo e crea un dialogo costante con le famiglie, così tutti comprendono obiettivi e trasformazioni di questa scelta innovativa.
Un cambiamento che rivoluziona orari e modalità di apprendimento
La nuova struttura didattica elimina le tradizionali ore frontali e sostituisce le spiegazioni lunghe con brevi interventi di circa dieci minuti. Gli studenti lavorano subito in modo pratico attraverso laboratori, attività cooperative e confronti guidati. La scuola riorganizza i moduli per dedicare più tempo a una singola area disciplinare, così gli studenti evitano continui cambi di materia e mantengono la concentrazione. L’istituto riduce drasticamente i compiti a casa e concentra lo studio durante la giornata scolastica, così gli alunni imparano in un contesto più sereno.
Una didattica che punta su attività, partecipazione e strumenti moderni
La scuola utilizza dispositivi digitali e materiali per attività interattive. Gli studenti affrontano esercizi ed esperienze concrete subito dopo ogni breve spiegazione, perché “gli studenti apprendono quando agiscono”. Gli insegnanti adottano tecniche che incoraggiano dialogo, collaborazione e responsabilità personale. La dirigente afferma: “Costruiamo una scuola che mette al centro motivazione, relazione e benessere”, una frase che sintetizza l’ambizione del progetto.
Una sperimentazione attiva tra primaria e secondaria
La trasformazione coinvolge le classi della scuola primaria e della secondaria di primo grado. Gli insegnanti seguono percorsi formativi dedicati e lavorano insieme per creare attività e materiali coerenti con il nuovo metodo. La scuola organizza incontri e laboratori aperti ai genitori, così le famiglie comprendono direttamente come cambiano le lezioni e quali competenze sviluppano gli studenti. La comunità scolastica percepisce la novità come un’opportunità per costruire un modello più moderno e inclusivo.
Un progetto che può influenzare la scuola italiana
L’iniziativa potrebbe aprire la strada a nuove forme di didattica e ispirare altre scuole pubbliche italiane. Le frasi più significative del progetto — “più autonomia”, “meno stress”, “attenzione allo studente” — definiscono una metodologia che supera schemi tradizionali e introduce un modo diverso di vivere la scuola. Se la sperimentazione darà risultati positivi, questa esperienza potrà diventare un riferimento nazionale e contribuire a rinnovare il modo in cui si pensa alla formazione dei giovani.
A cura di Nora Taylor
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