La dinamica dell’aggressione
Una serata di sport si è trasformata in tragedia domenica 19 ottobre 2025, quando un pullman che trasportava i tifosi del Pistoia Basket è stato assaltato lungo la superstrada Rieti-Terni, all’altezza dello svincolo di Contigliano. Il conducente, Raffaele Marianella, 65 anni, è stato colpito da un mattone lanciato da un gruppo di tifosi della Sebastiani Rieti e ha perso la vita sul colpo.
Il pullman stava facendo ritorno a Pistoia dopo la partita di Serie A2 disputata al PalaSojourner di Rieti. Secondo le ricostruzioni, il mezzo è stato seguito per alcuni chilometri da un gruppo di ultras reatini, che hanno lanciato pietre e mattoni contro il veicolo. Il parabrezza è stato sfondato, e Raffaele Marianella è stato colpito alla trachea da un mattone, causando la sua immediata morte.
Il cordoglio delle istituzioni e della società
La notizia ha suscitato profonda commozione in tutta Italia. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha definito l’assalto “un atto di violenza inaccettabile e folle”. Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha dichiarato: “Non si può morire così. È un episodio che ci lascia senza parole.” Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, ha espresso vicinanza alla famiglia di Marianella, definendo l’accaduto “un atto criminale”.
La società Pistoia Basket 2000 Ssd arl ha appreso con sgomento la notizia della morte di uno dei due autisti in servizio sul pullman. In una nota ufficiale, il presidente Joseph David e tutto il club si sono stretti attorno alla famiglia dell’autista, partecipando al dolore dei suoi cari.
Le indagini in corso
Le forze dell’ordine sono intervenute prontamente sul luogo dell’incidente. Sono stati effettuati fermi tra i tifosi reatini coinvolti nell’assalto, mentre le indagini proseguono per identificare tutti i responsabili e accertare le dinamiche dell’aggressione.
Questa tragedia evidenzia ancora una volta come la violenza legata al tifo possa avere conseguenze drammatiche. Mentre le indagini proseguono, la speranza è che episodi come questo non si ripetano più e che lo sport torni a essere un momento di unione e non di divisione.
A cura di Nora Taylor
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