Una notte che spezza il silenzio
La tranquillità di Campo Ascolano, piccola frazione di Pomezia, si trasforma improvvisamente in un incubo quando due forti esplosioni scuotono le strade e distruggono le automobili del giornalista Sigfrido Ranucci e di sua figlia. Le detonazioni, avvenute nella tarda serata di giovedì, fanno tremare i vetri delle case e risuonano come un boato in tutto il quartiere.
Il giornalista, noto conduttore della trasmissione d’inchiesta Report, racconta sui social il terrore vissuto: “Due ordigni hanno devastato le macchine parcheggiate davanti casa, il rumore è stato assordante e ha scosso tutto il vicinato”.
Il coraggio di raccontare nonostante la paura
Mentre i vigili del fuoco e i carabinieri intervengono per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’area, i residenti osservano attoniti le carcasse annerite delle vetture ancora fumanti. Alcuni di loro, ancora scossi, parlano di una scena da film di guerra: “Sembrava un bombardamento, abbiamo sentito un boato tremendo e il calore arrivava fin dentro casa”.
La trasmissione Report commenta l’accaduto sui propri profili social, sottolineando che “la potenza dell’esplosione avrebbe potuto uccidere chiunque si trovasse nei paraggi”. Intanto, la procura e la Digos iniziano le verifiche con il supporto del Prefetto, decisi a fare chiarezza su un gesto che ha tutti i contorni di un atto intimidatorio.
L’impegno che non si ferma

sigfrido ranucci ph ig
Nonostante la paura, Ranucci dimostra ancora una volta la sua determinazione. Ringrazia pubblicamente chi gli ha espresso solidarietà e ribadisce la propria missione: “Non mi fermeranno. Continuerò a fare informazione con la stessa passione e onestà di sempre”.
Queste parole, forti e sincere, risuonano come un messaggio di speranza non solo per chi lavora nel giornalismo d’inchiesta, ma per tutti coloro che credono nella libertà di parola.
Una comunità che non dimentica
A Pomezia, l’atmosfera resta tesa. I residenti parlano ancora di quella “notte di fuoco” che nessuno potrà dimenticare facilmente. Le indagini proseguono serrate, mentre cresce la solidarietà attorno al giornalista e alla sua famiglia.
La paura si mescola alla determinazione di una comunità che sceglie di non cedere all’intimidazione, sostenendo chi ogni giorno lotta per raccontare la verità.
A cura di Nora Taylor
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