Home Daynews24Bioeconomia e innovazione: il piano per la svolta verde

Bioeconomia e innovazione: il piano per la svolta verde

L'Europa tra ritardi e opportunità

by Nora Taylor
bioeconomia+ (ph wp)

L’Unione Europea deve colmare il divario negli investimenti tecnologici, puntando su innovazione e sostenibilità per rafforzare la competitività globale. Oggi l’Europa  affronta un momento cruciale per il suo futuro. Il Rapporto Draghi ha evidenziato infatti, come il ritardo negli investimenti in ricerca e sviluppo aumenti il divario rispetto a Stati Uniti e Cina. Oltre a questa sfida, si aggiunge l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050, previsto dal Green Deal Europeo.

Per superare questi ostacoli, l’Europa deve puntare su un binomio strategico: innovazione e sostenibilità. Tra i settori in grado di accelerare questa transizione emerge la bioeconomia, che comprende industrie cruciali come agricoltura, silvicoltura, agroalimentare, biochimica, farmaceutica, bioplastiche, moda e cosmesi. Investire in questa direzione permette di ridurre le emissioni di CO2, favorire la biodiversità e sviluppare un’economia circolare e resiliente.

Investimenti e competitività: Europa in ritardo

Nel 2023, l’Europa ha stanziato 387 miliardi di euro per ricerca e sviluppo, con il settore automobilistico a farla da padrone. Tuttavia, gli Stati Uniti hanno investito ben 928 miliardi di dollari, mentre la Cina ha raggiunto 419 miliardi, con un forte focus sul digitale.

Il ritardo è evidente anche negli investimenti di venture capital: nel 2024, su 368,5 miliardi di dollari a livello globale, il 59% è andato agli USA, il 21% alla Cina, mentre l’Europa ha ottenuto solo il 17%.

Anche nel campo del trasferimento tecnologico, il vecchio continente fatica a competere. Nel 2021, l’Europa ha presentato solo il 17% delle domande di brevetto globali, contro il 21% degli Stati Uniti e il 25% della Cina. Inoltre, gli investimenti europei nelle startup innovative restano inferiori rispetto a quelli statunitensi, segnalando l’urgenza di politiche di supporto più efficaci.

Investimenti verdi: il nodo della decarbonizzazione

Per raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica, servono fondi adeguati. La Commissione Europea ha lanciato un piano da 1.000 miliardi di euro in dieci anni, destinando il 30% del bilancio UE 2021-2028 e di NextGenerationEU a progetti sostenibili. Tuttavia, il 95% delle risorse è stato orientato alla mitigazione del cambiamento climatico, trascurando in parte l’adattamento delle filiere produttive.

Negli ultimi dieci anni, gli investimenti europei in sostenibilità sono raddoppiati, ma per centrare gli obiettivi climatici occorre rafforzare le strategie e aumentare le risorse disponibili.

bioeconomia (ph web)

Bioeconomia: una leva strategica per il futuro

La bioeconomia è un settore chiave per la transizione ecologica e il Green Deal Europeo. La Commissione Europea la considera essenziale per la sicurezza alimentare, la gestione sostenibile delle risorse naturali, la riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e il rafforzamento della resilienza economica.

Un modello economico basato sulla bioeconomia può attirare nuovi investimenti, stimolare innovazione e rafforzare le filiere produttive sostenibili, valorizzando al meglio il patrimonio naturale europeo.

Dati e prospettive della bioeconomia in Europa e in Italia

Nel 2023, gli investimenti europei in Agrifood, Biomateriali, Cleantech e Tech&Digital hanno raggiunto 11,6 miliardi di euro, coinvolgendo 24 dei 27 paesi UE. Il settore della bioeconomia vale oltre 2.350 miliardi di euro e occupa 16 milioni di lavoratori.

Tuttavia, nel 2024, si è verificata una flessione negli investimenti nel Climate-Tech, segnalando la necessità di nuove strategie di supporto.

Anche in Italia, il settore è in espansione ma incontra difficoltà. Dopo aver superato i 220 milioni di euro di investimenti in venture capital per il Climate-Tech nel 2023, nei primi nove mesi del 2024 la cifra è scesa a 100 milioni di euro.

Nel 2023, gli investimenti in Agrifood, Biomateriali, Cleantech e Tech&Digital hanno raggiunto 132 milioni di euro, pari all’1,1% del totale europeo e al 10% del venture capital nazionale. Il valore complessivo della bioeconomia italiana ha toccato 437,5 miliardi di euro, con 2 milioni di occupati. Il settore delle startup bio-based è particolarmente dinamico, con 808 imprese innovative, che rappresentano il 6,6% delle startup italiane.

bioeconomia (ph wp)

Le strategie per accelerare la transizione bio-based

Per rendere la bioeconomia un motore di crescita concreta, il report “La Bioeconomia come motore di crescita sostenibile. Opportunità e strategie” propone alcune azioni chiave:

  • Aumentare gli investimenti in innovazione bio-based, potenziando i fondi di venture capital specializzati e rafforzando la collaborazione tra università e imprese.

  • Sostenere la sperimentazione e lo sviluppo tecnologico, attraverso strumenti come regulatory sandboxes e living labs, per ridurre i rischi normativi e accelerare l’arrivo sul mercato di soluzioni innovative.

  • Semplificare la burocrazia e incentivare il procurement verde, rendendo più accessibili le agevolazioni per biocarburanti, bioplastiche e biomateriali.

  • Incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo, sfruttando i programmi europei come Horizon Europe, Life e Innovation Fund per finanziare nuove tecnologie e impianti pilota.

Conclusione: il futuro dell’Europa è bio-based

L’Europa può diventare un leader globale nella bioeconomia e nella sostenibilità, ma servono azioni più incisive. Investire in innovazione, rafforzare la collaborazione tra pubblico e privato e migliorare le normative sarà essenziale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e trasformare l’Europa nel primo continente sostenibile al mondo.

A cura di Martina Russo

Leggi anche: Adolescence: l’orrore nascosto nell’adolescenza 

error: Il contenuto è protetto!!