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Errori da Oscar: italiani in crisi con grammatica

Gli errori più frequenti e perché accadono

by Gabriele Marchioro
saro trovato

Un’indagine condotta da Libreriamo su circa 1600 italiani tra i 18 e i 65 anni rivela un quadro sorprendente: quasi 7 italiani su 10 (68%) commettono errori grammaticali, sia nello scritto che nel parlato. Dall’apostrofo al congiuntivo, dalla declinazione dei verbi alla punteggiatura, la lingua italiana mostra crepe significative. Tra gli errori più diffusi troviamo “Qual’è”, “propio”, “avvolte”, “pultroppo” e l’inquietante uso improprio di “ne o né”. Gli esperti spiegano che gran parte di queste difficoltà nasce dall’influenza dei social, dai neologismi e dall’abuso di anglicismi, che hanno alterato il modo di scrivere e parlare della popolazione.

I classici strafalcioni degli italiani

In cima alla lista dei problemi c’è l’apostrofo (62%), spesso dimenticato o messo a sproposito. Frasi come “un amico sì, un’amica no” insegnano a usarlo correttamente, così come nel troncamento di parole come “un po’”. Il congiuntivo (56%) rappresenta un altro tallone d’Achille: dire “L’importante è che hai superato l’esame” anziché “L’importante è che tu abbia superato l’esame” è tra gli errori più comuni. Gli italiani confondono anche i pronomi (52%) e la declinazione dei verbi (50%), con risultati spesso imbarazzanti come “Gli ho detto che era molto bella” invece di “Le ho detto che era molto bella”.

Errori curiosi e originali

Tra gli strafalcioni più originali e curiosi emergono quelli legati a contesti quotidiani: “Devo fare la ceretta al linguine” al posto di “all’inguine”, “Andiamo a mangiare una salciccia” invece di “salsiccia”, e l’uso improprio della K, come in “Ke cosa fai?”. Altri errori diffusi nei messaggi e nei social sono “mi piace tt questo” o “nn sopporto chi scrive così”. Questi esempi dimostrano come la scrittura veloce e il digitale contribuiscano a diffondere forme scorrette.

Come migliorare l’italiano e riscoprire la lingua

Gli esperti consigliano diverse strategie per tornare padroni della lingua. Leggere regolarmente (66%) aiuta a consolidare la grammatica, mentre scrivere a mano (43%) stimola memoria e attenzione. Limitare l’uso dei chatbot di intelligenza artificiale (55%) e allenare la mente attraverso giochi linguistici (47%) rappresentano ulteriori strumenti efficaci. Progetti come il book-game “501 quiz sulla lingua italiana” permettono di ripassare regole e storia della lingua in modo divertente, stimolando memoria e apprendimento.

La lingua italiana come patrimonio da difendere

Saro Trovato, sociologo e fondatore di Libreriamo, ricorda che la lingua italiana rappresenta un luogo simbolico di identità e comunità. Conoscerla e rispettarla significa salvaguardare una delle eccellenze culturali del Paese. Gli errori grammaticali non solo indicano scarsa conoscenza, ma minano la chiarezza del messaggio e la comprensione reciproca. Per questo, insegnanti, genitori e cittadini hanno il compito di promuovere la lettura, la scrittura e il gioco come strumenti quotidiani per riportare dignità e precisione alla nostra amata lingua italiana.

Gli italiani possono cambiare abitudini, allenare la mente e riscoprire la ricchezza della propria lingua, evitando così strafalcioni imbarazzanti e rafforzando la propria identità culturale.

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