Dal 14 giugno al 7 settembre 2025, la Cavallerizza – Centro della Fotografia Italiana ospita due eventi di punta dell’ottava edizione del Brescia Photo Festival.

PH Press
La manifestazione, promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei con la direzione artistica di Renato Corsini, ruota attorno al tema degli Archivi, custodi della memoria fotografica.
Il primo evento è la personale di Sandy Skoglund, intitolata Nel paese delle meraviglie. Organizzata in collaborazione con la galleria Paci Contemporary (Brescia-Porto Cervo), l’esposizione presenta circa settanta fotografie, dai primi lavori come American vacation motel cabins (1974) e Reflections in a mobile home (1977) fino alla celebre staged photography degli anni ’90. Le opere si distinguono per ambientazioni surreali popolate da elementi fantastici come scoiattoli, gatti verdi e pesci volanti. Un punto culminante è Winter (2008-2018), parte della serie The Four Seasons, in cui compaiono gufi e fiocchi di neve chiamati Eyeflakes.
Il linguaggio visivo di Sandy Skoglund
L’artista statunitense, nata a Weymouth, Massachusetts nel 1946, ha opere nelle collezioni dei più importanti musei del mondo: Centre Pompidou di Parigi, Getty Museum di Los Angeles, Metropolitan Museum of Art e Whitney Museum di New York, fino al Denver Museum.
Ogni immagine nasce da un processo lungo e preciso che unisce installazione, scultura e fotografia. Gli elementi scenografici, spesso realizzati a mano in materiali come terracotta e bronzo o modellati in 3D, compongono un’opera totale, dove lo scatto finale rappresenta solo l’ultima fase di un percorso artistico complesso.
Tinto Brass e il suo universo sensuale
Parallelamente, la Cavallerizza dedica uno spazio a Tinto Brass con la mostra TANTO DI TINTO. L’erotismo secondo Tinto Brass, curata da Renato Corsini e Caterina Varzi, responsabile dell’Archivio Tinto Brass. L’esposizione raccoglie oltre cento scatti di Gianfranco Salis, fotografo che ha collaborato con il regista veneziano per più di quarant’anni. Il percorso si concentra sul periodo erotico di Brass, da La chiave (1983) a Hotel Courbet (2009), documentando momenti di scena e dietro le quinte.
Una sezione speciale è dedicata a Tenera è la carne, film mai concluso a causa della prematura scomparsa del produttore. Le immagini realizzate da Salis testimoniano la forza visiva di un progetto interrotto ma ancora vivo nella memoria del regista. Chiude l’allestimento una collezione di manifesti cinematografici che raccontano l’evoluzione visiva e comunicativa del mondo brassiano.
Infine, fino al 24 agosto 2025, al Museo di Santa Giulia continua la retrospettiva su Joel Meyerowitz, curata da Denis Curti e promossa con il Joel Meyerowitz Photography Archive di New York. La mostra propone oltre novanta immagini organizzate per temi, evidenziando l’importanza dell’autore nella Street photography e l’uso innovativo del colore.
A cura di Davide Cannata
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