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Gabry Ponte rivoluziona l’identità musicale dell’Italia

Il dj piemontese conquista il pubblico europeo con Tutta l’Italia

by Nora Taylor
gabry ponte tutta l'italia eurovision 2025

Gabry Ponte segna un momento epocale nella storia dell’Eurovision Song Contest 2025, portando in finale una visione sonora inedita per l’Italia: l’elettronica come linguaggio culturale e artistico. Con il brano Tutta l’Italia, pensato per incendiare le piste e far ballare senza mediazioni, Gabry Ponte ha trovato il modo di imporsi in un contesto dove l’elettronica spesso viene relegata ai margini. Il brano, costruito con precisione millimetrica e grande energia, ha colpito nel segno: l’Europa ha ascoltato e ha risposto con entusiasmo. Il pubblico, solitamente più vicino al pop e al melodico, ha riconosciuto nel brano un’identità forte e immediata.

Andrea Bonomo ed Edwyn Roberts danno voce al progetto

L’esibizione andata in scena sul palco di Basilea ha visto Gabry Ponte affiancato da Andrea Bonomo ed Edwyn Roberts, due voci che hanno saputo dare forma e calore a un impianto sonoro carico di ritmo e struttura. L’insieme ha prodotto un effetto potente: un pezzo che non si limita a intrattenere ma comunica, riflette e coinvolge.

Lo show presentato da Gabry Ponte non si è piegato alle dinamiche spettacolari convenzionali, ma ha scelto un linguaggio che racconta l’Italia in modo diverso. Ha evitato il folclore e il sentimentalismo, e ha scelto di restituire al pubblico europeo un frammento vero del Paese: creativo, moderno, ironico ma intenso. Ha parlato con i suoni e con la coerenza del suo percorso.

gabry ponte

Gabry Ponte – Dance & Love (Ph Press)

Il libro Dance & Love rivela il volto più intimo dell’artista

Parallelamente alla sua partecipazione al contest europeo, Gabry Ponte ha pubblicato con Rizzoli la sua autobiografia Dance & Love. La mia musica, la mia vita. Non un insieme di episodi sparsi, ma un racconto strutturato come un dj set: con variazioni, picchi emotivi e momenti di introspezione. Il volume ricostruisce il suo percorso umano e professionale partendo dalla perdita della madre durante l’infanzia, passando per gli anni da autodidatta con il primo mixer, fino alla nascita degli Eiffel 65.

Il libro racconta con sobrietà e lucidità anche gli anni dei grandi successi, senza mai cedere alla retorica. Gabry Ponte narra le tappe che l’hanno portato a diventare una delle figure più importanti della musica elettronica italiana, evitando ogni autocelebrazione. Il suo approccio risulta sempre misurato, quasi distaccato, ma incredibilmente onesto. Un racconto che colpisce proprio per la sua trasparenza.

Tra le righe, emerge un ritratto umano più che artistico. “Non credo di avere un talento particolare. Mi sentivo più affine ai numeri che alla musica. Ma qualcosa ha funzionato lo stesso”, confessa Gabry Ponte. Una frase che sintetizza la sua filosofia: lavorare con metodo, costruire con cura, non rincorrere il successo ma creare le condizioni perché arrivi.

All’ Eurovision trova una nuova dimensione internazionale

Del resto, i numeri parlano in modo chiaro: sei miliardi di ascolti in streaming a livello globale, una cascata di dischi d’oro, platino e diamante, e un traguardo unico nella storia del djing italiano: il sold out allo stadio di San Siro. Nessun altro dj italiano prima di lui aveva raggiunto un risultato simile. Questo successo certifica la forza di una carriera lunga, coerente e radicata. La partecipazione all’Eurovision 2025 rappresenta una svolta anche sotto il profilo dell’immagine internazionale. In una manifestazione spesso orientata verso il mainstream vocale, Gabry Ponte è riuscito a imporsi con un linguaggio sonoro che ha origini e riferimenti totalmente diversi. L’elettronica pura è finalmente entrata dalla porta principale, grazie a un artista che non ha mai chiesto il permesso per fare ciò che ama.

Il vero traguardo è la riconoscibilità senza compromessi

Indipendentemente dal risultato della finale, Gabry Ponte ha già lasciato il segno. Ha dimostrato che si può essere autentici, coerenti e rilevanti anche in uno dei palcoscenici più esposti e normati del mondo musicale. La sua forza sta proprio nella capacità di parlare a tutti senza rinunciare a nulla del proprio stile. Una lezione di identità, professionalità e visione.

A cura di Katya Malagnini

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