Da Astoria a Hollywood: il viaggio dei giovani protagonisti
Il 7 giugno 1985, nelle sale americane, debuttava I Goonies, il film che avrebbe segnato l’infanzia di una generazione. Diretto da Richard Donner, su sceneggiatura di Chris Columbus tratta da un soggetto di Steven Spielberg, il film racconta l’avventura epica di un gruppo di ragazzi determinati a salvare le proprie case a Goon Docks, quartiere di Astoria in Oregon. Lo fanno cercando un tesoro sepolto, appartenuto al pirata Willy l’Orbo, e lungo il percorso imparano il valore dell’amicizia, della lealtà e del coraggio.

Ancora oggi, un cult che attraversa le generazioni
Ancora, dopo quarant’anni, è uno dei film per ragazzi più belli che la storia del cinema possa ricordare. Dalla generazione degli anni ’80 in poi, I Goonies è diventato un cult intramontabile, capace di unire padri e figli davanti allo schermo. Ogni fotogramma pulsa di avventura, ironia, emozione. Ogni personaggio è un archetipo che parla al cuore: il leader sognatore, il fratello protettivo, l’amico buffo, l’inventore geniale, la ragazza coraggiosa.
Ma ciò che rende questo film davvero speciale è la sua capacità di farci credere nell’impossibile, di restituirci la meraviglia dello sguardo infantile che vede in una mappa consumata dal tempo la porta verso un mondo segreto. I Goonies non racconta solo una caccia al tesoro: racconta la magia dell’amicizia, la ribellione alla rassegnazione, la vittoria del cuore sull’avidità.
Oggi, in un tempo frenetico e disincantato, I Goonies resta una fiaba moderna che ci invita a scendere nelle nostre “caverne interiori”, a inseguire la luce, a ricordare che – anche da adulti – possiamo ancora essere i protagonisti della nostra avventura.
Che fine hanno fatto i Goonies: successi, addii e rinascite
Quarant’anni dopo, i fan si chiedono: che fine ha fatto il cast che ci ha fatto sognare?
Sean Astin, che interpretava Mikey, ha continuato a recitare con successo. Il pubblico lo ha amato nei panni di Sam ne Il Signore degli Anelli e oggi è anche attivo nel doppiaggio e nella politica.
Josh Brolin, il fratello maggiore Brand, ha scalato Hollywood fino a diventare uno degli attori più richiesti. Ha ricevuto una nomination all’Oscar per Milk e ha prestato il volto al temibile Thanos nei film Marvel.
Jeff Cohen, il simpatico Chunk, ha lasciato la recitazione poco dopo I Goonies e oggi lavora come avvocato di successo a Los Angeles. Difende spesso colleghi attori e produttori, restando vicino al mondo del cinema, ma dietro le quinte.
Corey Feldman, alias Mouth, ha attraversato momenti difficili. Dopo una carriera promettente negli anni ’80, ha affrontato varie sfide personali e professionali. Negli ultimi anni, ha denunciato gli abusi subiti da giovane, diventando voce coraggiosa nel movimento per la protezione dei minori nel cinema.
Ke Huy Quan, che interpretava l’inventivo Data, si era allontanato dai riflettori… fino al grande ritorno. Nel 2023 ha vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista per Everything Everywhere All at Once, segnando una rinascita toccante e meritata.
L’eco di un’avventura senza tempo
Purtroppo, John Matuszak, che dava il volto al dolce e deforme Sloth, è scomparso prematuramente nel 1989. Ex giocatore di football, aveva conquistato il cuore degli spettatori con la sua umanità fuori misura. Anche il regista Richard Donner ci ha lasciati nel 2021, ma il suo spirito vive in ogni scena del film.
I Goonies non dicono mai la parola fine, e dopo quarant’anni, la loro storia resta viva. Continua a ispirare giovani e adulti, spingendoli a credere che l’amicizia, la fantasia e il coraggio possano davvero cambiare il destino.
E oggi, mentre celebriamo questo anniversario, ci rendiamo conto che I Goonies non è solo un film. È una bussola emotiva, un racconto che ci ricorda chi eravamo, chi siamo e – forse – chi vogliamo ancora diventare.
A cura di Veronica Aceti
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