Alla fine, Miranda l’ha chiamata davvero. Proprio come in quella celebre battuta, ormai leggenda per ogni appassionato di cinema e moda, che una glaciale Meryl Streep pronunciava vestendo i panni di Miranda Priestly, la direttrice più temuta della storia del cinema. «Chiama Donatella e chiedile il suo jet!», diceva con quella calma affilata che dominava l’intero mondo patinato di Runway. Oggi, quasi vent’anni dopo, la realtà sembra rispondere a quella richiesta: Donatella Versace si unisce ufficialmente al cast del sequel de Il diavolo veste Prada, il film iconico del 2006 che ha segnato un’epoca e definito un’estetica.

Donatella Versace PH Pinterest
Un cast stellare tra New York e Milano
Le riprese, già in corso tra New York e Milano, hanno immediatamente infiammato i social network. Meryl Streep, Anne Hathaway, Emily Blunt e Stanley Tucci sono tornati sul set per una reunion che odora di eleganza e pura nostalgia. Il sequel, con uscita prevista per il primo maggio 2026, promette di riaccendere le luci su quel mondo spietato e brillante dove la moda rappresenta il potere, e il potere è un accessorio da sfoggiare con la stessa naturalezza di un cappotto Chanel.
Donatella sul set: Finzione e Realtà si incontrano
Hanno avvistato Donatella a Milano, precisamente in via Santo Spirito, mentre indossava un impeccabile tailleur blu durante le riprese blindatissime tra il Quadrilatero della Moda e Palazzo Parigi, quartier generale temporaneo della produzione. Al suo fianco c’era Anne Hathaway, da anni volto del brand Versace, che pare abbia personalmente insistito per avere l’amica sul set. La stilista, indiscussa regina del glamour italiano, non ha ancora confermato il suo ruolo in via ufficiale, ma il suo arrivo non pare affatto una coincidenza. Dopotutto, chi meglio di lei può rappresentare quel confine sottile tra finzione e realtà che Il diavolo veste Prada 2 sembra intenzionato a esplorare?

Il diavolo veste Prada PH Pinterest
La moda protagonista e l’ombra degli spoiler
Nel primo film, l’unico stilista a fare un’apparizione fu Valentino Garavani, in un cameo diventato memorabile. Oggi, invece, il mondo della moda diventa parte integrante della storia, con la partecipazione di nomi come Marc Jacobs, Ashley Graham, Heidi Klum, Simone Ashley, fino ad Anok Yai e Ciara. L’universo di Miranda Priestly si espande, diventando più reale, contemporaneo e connesso alla vita vera delle passerelle e dei red carpet. Milano si è trasformata in un set a cielo aperto, con migliaia di comparse e una città protetta per custodire la magia di un film che si annuncia come una lettera d’amore, e al contempo una satira pungente, verso l’industria della moda. Alla sfilata di Dolce & Gabbana, la Streep e Stanley Tucci sono apparsi in front row, ricevendo un applauso che suonava come una standing ovation al film originale. Poco lontano, Anna Wintour ha scambiato un saluto rapido, ma significativo, con la sua alter ego cinematografica: un momento di realtà che supera la finzione, il cortocircuito perfetto per un film che, più che un sequel, appare come un ritorno a casa. L’unica nota negativa, tuttavia, arriva proprio dal mondo digitale che ha reso tutto istantaneo: i social, specialmente TikTok, traboccano di spoiler, foto rubate e clip non autorizzate dal set. Una frenesia che ruba un po’ di quella magia che, proprio come un profumo d’alta moda, avrebbe meritato di essere svelata solo al momento giusto.
A cura della redazione
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