C’è un momento, nella vita di ognuno, in cui si rompe il rumore e resta solo il silenzio. Per Belen Rodriguez, quel momento è arrivato all’improvviso, nascosto tra i riflettori e le lenti spietate della curiosità pubblica, celato dietro un sorriso d’ordinanza che non raccontava più nulla. Ora, però, il sipario si alza su una donna che non chiede indulgenza, ma che con la voce finalmente piena riprende il controllo del proprio racconto.
Frammenti di verità e dolore dignitoso

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Nell’intervista rilasciata al settimanale Chi, la showgirl argentina non offre confessioni morbose, ma frammenti di verità distillati con grazia rara. Parla di depressione con la lucidità di chi l’ha attraversata senza vergogna, riconoscendola come una malattia e non una colpa, un esito più che un errore. La fine del legame con Stefano De Martino, gli anni di esposizione mediatica, la fatica di tenere insieme immagine e identità, il lavoro che mancava come l’aria e poi quel fermarsi necessario, salvifico.
Belen non fa sconti nemmeno a sé stessa, non indulge nell’autocommiserazione: si attribuisce colpe, anche più di quelle che avrebbe, e nella sua voce c’è la dignità ruvida di chi ha imparato ad attraversare il dolore senza inginocchiarsi. Parla della sua vita senza sconti, del peso delle origini, di quel partire a sedici anni e farsi strada con i denti tra le labbra e il cuore in tasca, dell’essere diventata un’icona senza mai essere il riflesso di qualcun altro.
Famiglia, verità e rinascita

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Il dolore non è stato solo la fine di un amore, ma un accumulo sottile di anni in apnea, di successi travestiti da solitudini, di battaglie vinte senza testimoni. E se oggi dice di aver paura di sé, è perché ha scoperto che anche la forza, se non governata, può fare male. C’è poi il tema della famiglia, quell’abbraccio con la sorella Cecilia che nonostante mille tempeste resta un porto. Nessun idillio posticcio, solo la verità cruda e tenera delle relazioni vere, quelle che possono anche rompersi ma non si spezzano mai davvero.
Le parole non sono una resa, ma una rinascita asciutta e potente. Ora Belen si racconta con una voce nuova, in equilibrio tra fierezza e fragilità, con l’eleganza di chi ha conosciuto il fondo e non si vergogna di dirlo. La sua estate sarà “materna”, dice, fatta di figli, di amiche, di Sardegna e di vita vissuta a pieni polmoni. Non chiede comprensione, non cerca giustificazioni. Si è soltanto riconquistata. E chi ha imparato a farlo, senza scorciatoie, non è più costretto a dimostrare nulla.
A cura di Viola Bianchi
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