Nel mondo del lavoro si diffonde una nuova preoccupazione, la Gen-AI Anxiety. Un timore che, sorprendentemente, non colpisce principalmente gli impiegati, ma esplode tra i manager: quasi un dirigente su due teme per il proprio posto di lavoro a causa dell’avanzata dell’IA generativa. Secondo gli esperti, “non serve panico ma una formazione sui principali tool” per affrontare questa transizione.
La paura sembra infatti legata alla conoscenza diretta delle potenzialità di questa tecnologia. I dati mostrano che tre quarti dei dirigenti utilizzano già l’IA generativa, contro solo il 51% di chi ricopre ruoli inferiori. Questi ultimi spesso evitano i nuovi strumenti anche per la paura di un biasimo da parte dei responsabili. “Ma chi meno conosce i tool è anche più a rischio, gli strumenti vanno utilizzati”, spiegano Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, fondatori di Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice.

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Per rispondere a questa esigenza, hanno lanciato la Generative AI WEEK: a novembre, cinque giorni di formazione gratuita e a distanza sui principali strumenti.
L’ansia cresce ai vertici: i dati
Chi teme di più la perdita del lavoro a causa dell’IA generativa? I dirigenti. La Gen-AI Anxiety si sta diffondendo rapidamente tra i manager a livello globale. Quasi uno su due teme di ritrovarsi disoccupato, specialmente se impiegato in un’azienda ad alta innovazione. Una ricerca di Espresso Communication, basata su varie fonti internazionali tra cui il sondaggio “AI at work” del Boston Consulting Group su oltre 10.000 “colletti bianchi”, rivela dati chiari. Il 46% dei leader in aziende che hanno adottato ampiamente l’IA si sente “precario”. Questa percezione scende al 34% in aziende che usano la tecnologia meno intensivamente, con una media generale del 43%.
A rafforzare queste paure, un’indagine di Resume.org indica che, in vista del 2026, sei aziende su 10 negli USA ipotizzano di sostituire lavoratori umani con l’IA. Quasi la metà sta già riducendo le assunzioni (il 9% le ha bloccate, il 41% le sta tagliando). Paradossalmente, gli impiegati di rango inferiore, che sono teoricamente più a rischio, appaiono meno preoccupati: la percezione negativa in queste categorie tocca solo il 36%.
Perché i manager temono di più? La spiegazione
Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, fondatori della community Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice, spiegano questa discrepanza con la diversa dimestichezza con l’IA generativa. “Ciò che questi sondaggi… rivelano… è che più l’IA generativa si fa strada e viene utilizzata più, paradossalmente, i timori crescono”, affermano, tracciando un parallelo con altre rivoluzioni industriali, come il passaggio dal vapore all’elettricità. Il fatto che i dirigenti siano i più preoccupati non sorprende: conoscono meglio le potenzialità della tecnologia per esperienza diretta. Tre quarti di loro la usano regolarmente, contro il 51% degli impiegati.

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Tuttavia, la minore paura ai “piani bassi” non deve ingannare. “Una minore conoscenza rischia di aggravare la posizione di queste categorie di lavoratori”, avvertono gli esperti. Spesso la “colpa” è dei loro stessi responsabili che, temendo l’IA, arrivano a “colpevolizzare l’utilizzo dell’IA generativa come una ‘furbata’”.
La formazione come soluzione: la “Generative AI WEEK”
I manager hanno quindi la responsabilità di favorire la conoscenza e l’uso di questi strumenti tra i collaboratori. Lo studio del Boston Consulting Group conferma che dove i leader sostengono l’IA, i dipendenti la usano di più e sono più soddisfatti (l’opinione positiva balza dal 15% al 55%). Eppure, solo un quarto dei lavoratori dichiara di ricevere tale sostegno e solo un terzo ha ricevuto formazione aziendale. La soluzione ai timori non è l’evitamento, ma la formazione.
Per questo, Intelligenza Artificiale Spiegata Semplice lancia la Generative AI WEEK, sulla scia dell’AI WEEK. L’evento si terrà dal 17 al 21 novembre 2025 sulla piattaforma AI Play. Saranno cinque giorni di formazione gratuita, pratica e immediata sui principali tool (da Gemini a Midjourney e ChatGpt, passando per Canva e Agentspace), accessibile previa iscrizione online.
“Riteniamo”, concludono Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, “che il miglior modo per affrontare questa ‘GenAI Anxiety’ non sia farsi prendere dal panico, ma investire tempo nella formazione… una formazione che sia il più possibile inclusiva, aperta e pratica… per sperimentare… come si può lavorare con questi strumenti, rendendoli un utile alleato… Ovviamente questo può avvenire se si sa come usarli… gli strumenti bisogna utilizzarli, senza diffidarne”.
A cura di Davide Cannata
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