In vista della partecipazione alla FIFA Club World Cup, l’Inter lancia MY NAME IS MY STORY: un progetto identitario pensato per presentare il Club ad un’audience nuova, internazionale e diversificata.
Il messaggio centrale valorizza i principi fondamentali e l’eredità culturale dell’Inter, espressi in una narrazione innovativa e coinvolgente, orientata alle nuove generazioni. Il concetto di “Internazionale” viene reinterpretato come simbolo e visione, non solo come nome storico.

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Il lancio del progetto è affidato a Spike Lee, celebre regista americano e due volte premio Oscar, noto per il suo stile autentico e la passione per lo sport. La sua narrazione energica rende la storia nerazzurra coinvolgente e significativa per un pubblico globale.
Spike Lee, appassionato di sport a 360 gradi, compreso il calcio, parla a tifosi di ogni età attraverso un linguaggio diretto, moderno e perfettamente allineato ai valori del Club.
Un’eredità che guarda al futuro: Giorgio Muggiani e le origini del nome
Il mid-form video – prodotto da Inter Media House e svelato il 10 giugno – celebra la visione fondativa dell’Inter e il suo sguardo al futuro. La narrazione riflette un’identità sportiva che supera i confini, evolve e unisce culture diverse. Il video è disponibile sui canali digital e social ufficiali del Club: https://youtu.be/xW-SF5DesHI.
“In vista del nostro arrivo negli Stati Uniti per la FIFA Club World Cup, abbiamo scelto un linguaggio innovativo e autentico per presentarci alle nuove generazioni di americani, raccontando una storia lunga oltre cento anni ma ancora attualissima”, ha dichiarato Giorgio Ricci, Chief Revenue Officer di FC Internazionale Milano.

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“Poterci raccontare a un pubblico internazionale con l’aiuto di un regista di fama mondiale come Spike Lee è un traguardo straordinario e un’opportunità per rafforzare il nostro brand a livello globale.”
Le radici del Club affondano nel 1908, quando Giorgio Muggiani, artista e cartellonista, con altri fondatori si oppose alla regola che ammetteva solo giocatori italiani nel campionato nazionale. In una Milano già multiculturale, nacque così l’idea di un Club aperto al mondo. Il nome “Internazionale” fu la risposta ribelle e visionaria a un’epoca chiusa, diventando oggi il fulcro di una nuova strategia di comunicazione.
Spike Lee, attraverso la sua narrazione, rende questo messaggio universale.
“Si chiamerà Internazionale, perché siamo fratelli e sorelle del mondo.”
AI, innovazione e storytelling strategico
Nel video, immagini d’archivio e la storica foto scattata al ristorante L’Orologio prendono vita grazie all’intelligenza artificiale. La Milano del 1908 si anima con effetti sorprendenti, combinando passato e futuro. Questa scelta non è solo visiva, ma anche strategica: l’Inter dimostra così il proprio impegno nella sperimentazione creativa e nella cultura dell’innovazione.
Il progetto si articola su più canali: contenuti video, attivazioni fisiche e digitali, storytelling sui social e materiali di comunicazione. Tutti questi elementi supportano un nuovo ciclo di branding, fortemente legato all’identità del Club ma proiettato verso il domani.
A cura di Davide Cannata
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