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Password più sicure: come crearle e gestirle

Password: La Tua Prima Linea di Difesa (e Perché Quella di Nascita Non Va Bene)

by Davide Cannata
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Malintenzionato PH FP

“Il nome del mio cane”, “la mia data di nascita”, “Juventus1990”, “12345678”. Quanti di noi, per semplicità, hanno affidato le chiavi del proprio mondo digitale a combinazioni così fragili? La password è la porta d’ingresso alla nostra email, ai nostri social media, al nostro conto in banca online. Eppure, troppo spesso, la trattiamo come un post-it da attaccare allo schermo invece che come la porta blindata che dovrebbe essere.

L’obiettivo di questo articolo non è colpevolizzarvi, ma potenziarvi. Fornirvi una cassetta degli attrezzi semplice e potente per costruire, gestire e proteggere le vostre password, trasformando quella che oggi potrebbe essere una vulnerabilità in una fortezza inespugnabile.

L’anatomia di una password debole: analisi di un errore comune

Una password non è solo una parola, ma una formula. I criminali informatici non provano a “indovinare” la vostra password seduti a una scrivania; usano software potentissimi che testano milioni di combinazioni al secondo. Vediamo perché una password comune è un invito a nozze per loro.

Analizziamo un classico esempio: MariaRossi1985

A prima vista, sembra avere tutto: maiuscole, minuscole, numeri. Ma per un computer è un libro aperto.

  • Il nome e cognome (MariaRossi): Questo è il punto più debole. Nomi, cognomi e parole comuni (come “password”, “ciao”, “juventus”) sono le prime cose che i software provano, attingendo da sterminati elenchi chiamati “dizionari”. Usare parole di senso compiuto è come lasciare la chiave sotto lo zerbino.
  • L’anno di nascita (1985): Questo è l’errore più ingenuo e diffuso. Le date di nascita, gli anniversari o sequenze numeriche semplici (1234) sono il secondo elemento che i programmi di attacco aggiungono alle parole comuni. Se un criminale conosce il vostro nome e la vostra email, trovare la data di nascita sui social media è un gioco da ragazzi.
  • La mancanza di simboli: L’assenza di caratteri speciali (!, ?, @, #, %, &) riduce drasticamente il numero di combinazioni possibili, rendendo il lavoro dei software di “cracking” molto più veloce.

Regola d’oro: Se una password è composta da informazioni personali o parole che si trovano su un dizionario, non è una password sicura. È solo un’illusione di sicurezza.

Il pericolo più grande: usare la stessa chiave per ogni porta

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Password PH FP

Ammettiamolo, lo abbiamo fatto quasi tutti. Usare la stessa password per l’email, per Facebook, per il sito di shopping online e per quel vecchio forum a cui ci siamo iscritti nel 2010. Questo è l’errore più critico che si possa commettere e si chiama riutilizzo delle password.

Immaginate di avere una chiave magica che apre la porta di casa, l’auto, l’ufficio e la cassetta di sicurezza in banca. Comodissimo, vero? Ma se un ladro ve la ruba, non perde solo la vostra auto; perde tutto.

Online funziona allo stesso modo. Non è necessario che un hacker attacchi direttamente la vostra banca. Gli basta violare il database di quel vecchio forum poco sicuro. Una volta ottenuto l’elenco di email e password da lì (un evento chiamato data breach), la prima cosa che farà sarà provare quella stessa combinazione di email e password su tutti i servizi più importanti: Gmail, Outlook, Amazon, PayPal. È una scommessa quasi sempre vinta.

Consiglio pratico: impara la tecnica della “frase segreta”

“Ma come faccio a ricordare una password come `T$78x!z&@pQ`?” Semplice: non devi. Devi solo ricordare un metodo per crearla. Ecco la tecnica della “frase segreta” (passphrase), facile da memorizzare per te e quasi impossibile da indovinare per un computer.

  1. Scegli una frase che solo tu puoi ricordare facilmente. Deve essere lunga e personale, ma non ovvia. Non “Casa dolce casa”, ma qualcosa di più specifico.
    Esempio: “Il mio primo concerto è stato quello dei Queen a Bologna nel 1984!”
  2. Crea un acronimo con le iniziali di quella frase. Prendi la prima lettera di ogni parola.
    Esempio: ImpcèsQdBn1984!
  3. Analizziamo il risultato: ImpcèsQdBn1984!
    • È lunga (16 caratteri).
    • Contiene maiuscole (I, Q, B, N).
    • Contiene minuscole (m, p, c, è, s, d).
    • Contiene numeri (1984).
    • Contiene simboli (è, !).
    • Non ha senso compiuto per un estraneo.

Questa password è infinitamente più sicura di MariaRossi1985 ma per voi è facile da ricostruire mentalmente ogni volta.

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Password PH FP

La soluzione definitiva: il tuo portachiavi digitale (Password Manager)

La tecnica della frase segreta è eccellente per le password più importanti (l’email principale, il computer, il telefono). Ma come gestire le decine, se non centinaia, di password diverse per ogni singolo servizio online?

La risposta è un Password Manager.

Pensate a un password manager come a un portachiavi digitale blindato. Il suo funzionamento è semplicissimo:

  1. Si installa come un’app sul telefono o un’estensione nel browser (Chrome, Firefox, Safari).
  2. Si crea una sola, robustissima “Master Password” (usando la tecnica della frase segreta, per esempio!) che sarà l’unica che dovrete mai più ricordare.
  3. Ogni volta che vi registrate a un nuovo sito, il password manager crea e salva per voi una password lunghissima e casuale (es: j5&zP@9!bK#vW*2G).
  4. Quando tornate su quel sito, il password manager riconosce la pagina e inserisce automaticamente la password corretta dopo che voi avrete inserito la vostra Master Password (o usato l’impronta digitale/riconoscimento facciale).

Vantaggi:

  • Sicurezza massima: Ogni account ha una password unica e inviolabile.
  • Comodità estrema: Non dovete più ricordare o digitare nulla.
  • Controllo totale: Avete tutte le vostre “chiavi” in un unico posto, protetto e crittografato.

Esempi di Password Manager facili, affidabili e gratuiti (o con ottimi piani gratuiti):

  • Bitwarden: Considerato da molti il migliore per il suo eccezionale piano gratuito, è open source e funziona su tutti i dispositivi.
  • Google Password Manager: Se usate Chrome e dispositivi Android, è già integrato e funziona benissimo. Semplice e immediato.
  • Portachiavi Apple (iCloud Keychain): Se siete nell’ecosistema Apple (iPhone, Mac, iPad), è la soluzione nativa, perfettamente integrata e trasparente.

Ricordate: la sicurezza digitale non è una meta irraggiungibile, ma una serie di buone abitudini. Cominciate oggi a costruire la vostra fortezza: la prima pietra è una password a prova di hacker.

A cura di Davide Cannata

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