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Reati contro animali: pene fino a 4 anni di carcere

by Davide Cannata
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Legge Brambilla: La nuova riforma cambia tutto

“Una conquista enorme per il nostro Paese e per chi desidera che gli animali vengano trattati con rispetto”: con queste parole l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per i Diritti degli Animali e dell’Ambiente, celebra l’approvazione definitiva al Senato della riforma penale sui reati contro gli animali, che porta il suo nome.

“Una legge attesa da oltre vent’anni, che finalmente introduce sanzioni più severe per chi si macchia di atti crudeli verso gli animali, ponendo fine a una situazione di quasi totale impunità”, afferma la deputata.

Con l’introduzione del nuovo Titolo IX-bis del Codice Penale, la legge abbandona la logica secondo cui si proteggeva solo l’emotività dell’essere umano nei confronti degli animali: ora la tutela è diretta verso gli animali stessi, riconosciuti come esseri senzienti.

Pene più severe e divieti chiari

Chi uccide un animale potrà essere condannato fino a quattro anni di carcere e a 60.000 euro di multa, se l’azione è stata commessa con sevizie o prolungamento intenzionale del dolore. Per i casi di maltrattamento, la pena arriva fino a due anni di reclusione e 30.000 euro di sanzione.

La partecipazione a combattimenti o gare tra animali, anche solo in veste di spettatore, può costare fino a due anni di carcere e 30.000 euro di multa, mentre per chi li organizza si prevedono fino a quattro anni di reclusione e 160.000 euro di ammenda.

Chi promuove o gestisce abitualmente combattimenti o traffico illecito di cuccioli potrà subire misure cautelari del codice antimafia, come la sorveglianza speciale.

Una novità rilevante è il divieto nazionale di tenere i cani legati alla catena. Inoltre, le associazioni potranno ottenere l’affidamento definitivo degli animali sequestrati, versando una cauzione fissata dal giudice.

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PH Press

Dettaglio delle nuove disposizioni penali

  • Uccisione di animali (art. 544-bis): da 6 mesi a 3 anni di carcere e multa fino a 30.000 euro; aggravante fino a 4 anni e 60.000 euro se con crudeltà.
  • Maltrattamenti (art. 544-ter): carcere da 6 mesi a 2 anni e multa da 5.000 a 30.000 euro.
  • Spettacoli con sevizie (art. 544-quater): reclusione da 4 mesi a 2 anni e sanzione da 15.000 a 30.000 euro, aumentabile se con finalità di lucro o morte dell’animale.
  • Competizioni non autorizzate (art. 544-quinquies): da 2 a 4 anni e da 50.000 a 160.000 euro per organizzatori; fino a 2 anni e 30.000 euro anche per chi partecipa.
  • Uccisione o danno a bestiame altrui (art. 638): perseguibile d’ufficio, pena da 1 a 4 anni.
  • Traffico illecito di cuccioli: carcere da 4 a 18 mesi e multa da 6.000 a 30.000 euro. Revoca definitiva dell’autorizzazione per chi viola ripetutamente.
  • Abbandono o custodia inadeguata (art. 727): arresto fino a 1 anno e ammenda da 5.000 a 10.000 euro. In caso d’uso di veicoli: sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno.
  • Uccisione o cattura di specie protette (art. 727-bis): arresto da 3 mesi a 1 anno, con ammenda fino a 8.000 euro.
  • Danneggiamento habitat protetti (art. 733-bis): arresto fino a 2 anni e multa minima di 6.000 euro.
  • Divieto nazionale di catena: sanzioni amministrative tra 500 e 5.000 euro.

Norme procedurali e riconoscimenti politici

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In attesa dei procedimenti, è vietato alienare o abbattere gli animali sequestrati, anche in assenza di vincolo diretto. Le associazioni accreditate presso il Ministero della Salute potranno presentare impugnazioni cautelari e chiedere l’affido definitivo degli animali, previo deposito cauzionale.

Inoltre, la riforma include una clausola anti-randagismo: chi regolarizza volontariamente l’identificazione dell’animale evita la sanzione, purché l’infrazione non sia già stata contestata.

Le aggravanti generiche (art. 544-septies) prevedono un aumento delle pene fino a un terzo quando i reati sono commessi in presenza di minori, contro più animali, o mediante diffusione online.

“Questa è una svolta di dimensione storica, un obiettivo che l’Italia aspettava da due decenni. Ringrazio il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi, e la premier Giorgia Meloni, per aver sostenuto questa riforma a nome di tutti i cittadini e in memoria di Angelo, Leone, Aron, Grey e di tutti gli animali uccisi dalla crudeltà umana”, conclude l’on. Brambilla.

Guarda il video della Legge Brambilla:
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A cura di Davide Cannata

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