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Rebibbia, Francis Kaufmann fuori controllo: cos’è successo

Francis Kaufmann fuori controllo in carcere: «Ha aggredito e ferito alcune guardie, non voleva tornare in cella. Urlava frasi minacciose»

by Davide Cannata
kaufmann grande

Attimi di violenza e paura ieri pomeriggio nel carcere di Rebibbia, dove Francis Kaufmann, il trentottenne accusato del duplice femminicidio avvenuto nel parco romano di Villa Pamphili, ha dato in escandescenze aggredendo alcuni agenti di polizia penitenziaria. Secondo quanto riportato dal sindacato Osapp, l’uomo avrebbe rifiutato di rientrare nella sua cella dopo l’ora d’aria, iniziando a urlare frasi minacciose e a colpire con calci e pugni gli agenti intervenuti per calmarlo.

Agenti feriti: la dinamica

La situazione è rapidamente degenerata. Due agenti sono stati soccorsi nell’infermeria del carcere per contusioni e ferite giudicate guaribili in cinque giorni, mentre un terzo ha riportato una distorsione a un braccio nel tentativo di immobilizzare il detenuto. «È stata una scena di grande tensione — racconta un agente che ha assistito ai fatti — Kaufmann era completamente fuori controllo, urlava che non sarebbe più tornato in cella e cercava di colpire chiunque gli si avvicinasse».

Il sindacato Osapp, in una nota diffusa nella serata di ieri, ha espresso solidarietà ai colleghi coinvolti, denunciando ancora una volta le difficili condizioni in cui opera il personale penitenziario. «Episodi come questo — si legge nel comunicato — mostrano quanto sia urgente intervenire con misure di sicurezza adeguate e un incremento del personale. Gli agenti lavorano quotidianamente in situazioni di rischio estremo, spesso senza mezzi né supporto sufficienti».

Il profilo del detenuto

Kaufmann, trasferito a Rebibbia subito dopo l’arresto avvenuto lo scorso mese, è in attesa di processo per l’omicidio di due donne, un caso che aveva scosso profondamente l’opinione pubblica per la brutalità dei fatti. Negli ultimi giorni, secondo alcune fonti interne al penitenziario, avrebbe mostrato segni di forte instabilità emotiva, rifiutando il cibo e manifestando comportamenti aggressivi.

«Serve un protocollo chiaro per la gestione dei detenuti con gravi disturbi comportamentali — ha aggiunto un rappresentante dell’Osappnon possiamo continuare a mettere a rischio la sicurezza di chi lavora nelle carceri».

Dopo l’aggressione, Kaufmann è stato ricondotto in isolamento sotto stretta sorveglianza. L’amministrazione penitenziaria ha avviato un’inchiesta interna per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e valutare eventuali provvedimenti disciplinari o sanitari nei confronti del detenuto.

Il clima a Rebibbia, intanto, resta teso. Tra i corridoi del carcere si respira la stanchezza di un sistema in affanno, dove episodi come questo sono ormai troppo frequenti.

A cura di Dario Lessa

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