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Salute mentale giovanile: urge agire subito dopo il covid

Crescita allarmante dei disagi tra bambini e adolescenti

by Nora Taylor
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Durante un’audizione presso la commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, il professore Francesco Pisani, docente ordinario di neuropsichiatria infantile presso il dipartimento di neuroscienze umane de La Sapienza università di Roma, ha evidenziato dati estremamente preoccupanti: “Dopo la pandemia si è verificato un incremento del 147% nei casi di ideazione suicidaria, un aumento del 115% nella diagnosi di depressione e una crescita del 110% nei disturbi d’ansia, rispetto al periodo precedente al covid”.

La commissione, guidata dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla (Nm), sta conducendo un’indagine approfondita sulla fragilità psicologica ed emotiva dei minori, con l’obiettivo di sviluppare risposte concrete e coordinate. L’on. Brambilla ha sottolineato con decisione: “I dati sono inequivocabili e impongono un impegno immediato verso la prevenzione e la cura”.

Francesco Pisani: rafforzare la rete sanitaria e scolastica

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Secondo Francesco Pisani, risulta fondamentale rafforzare le politiche pubbliche con interventi sistematici di screening, da attuare in ambito scolastico e nella medicina preventiva. Questi interventi dovrebbero rilevare precocemente i segnali di disagio, per avviare percorsi terapeutici tempestivi.

Il professore Pisani ha anche sottolineato l’importanza di espandere i servizi territoriali di neuropsichiatria infantile e di aumentare i posti letto per la degenza psichiatrica dei giovani. Attualmente, l’Italia dispone di soli 403 posti letto, mentre il fabbisogno stimato si aggira intorno a 700. Questa carenza impedisce di rispondere efficacemente alle crescenti richieste di assistenza da parte di bambini e adolescenti in difficoltà. Secondo Pisani, “Solo agendo ora possiamo costruire una generazione più forte, consapevole e pronta ad affrontare le sfide future”.

Barbara Rosina: la prevenzione deve coinvolgere tutta la comunità

Anche Barbara Rosina, presidente del consiglio nazionale dell’ordine degli assistenti sociali (CNOAS), ha offerto un contributo importante al dibattito. “Non possiamo ridurre la salute mentale infantile alla sola dimensione clinica”, ha affermato con forza. Secondo Rosina, occorre coinvolgere l’intera società: scuole, famiglie, territori, servizi sociali.

Ha dichiarato che servono strategie culturali, educative e sociali, da sviluppare attraverso un progetto collettivo. “L’infanzia e l’adolescenza devono diventare un bene comune da tutelare, sostenendo tutti i professionisti che ogni giorno si occupano dei nostri giovani”, ha concluso Rosina.

Brambilla: occorre un’azione coordinata per affrontare l’emergenza

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L’onorevole Michela Vittoria Brambilla ha ribadito la gravità della situazione. “I numeri parlano chiaro: la sofferenza mentale tra i giovani è aumentata, ma il nostro sistema non è ancora pronto a rispondere in modo equo e sufficiente”.

Nel parere espresso al governo in merito al VI piano nazionale d’azione per i diritti e lo sviluppo dell’infanzia e dell’adolescenza, la presidente Brambilla ha segnalato la saturazione del sistema e la disomogeneità nelle risposte terapeutiche regionali. I dati post-pandemia mostrano un netto peggioramento delle condizioni cliniche e un aumento degli accessi alle strutture di cura.

Michela Vittoria Brambilla, Francesco Pisani e Barbara Rosina chiedono con urgenza investimenti coordinati per proteggere e rafforzare la salute mentale dei giovani, prima che l’emergenza diventi irrecuperabile.

A cura di Jano Parrino
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