Home Daynews24Tax Credit Cinema: chi frena i fondi per Iervolino?

Tax Credit Cinema: chi frena i fondi per Iervolino?

L'Avvocato Lo Foco presenta una denuncia formale contro il Ministero della Cultura, citando una frase shock e presunte violazioni costituzionali contro il produttore Iervolino

by Davide Cannata
iervolino

Il mondo del cinema italiano è scosso da una pesante denuncia presentata dall’Avv. Michele Lo Foco contro il Ministero della Cultura. L’accusa riguarda un presunto “blocco Iervolino“, una discriminazione mirata contro il produttore Andrea Iervolino.

La frase esplosiva e l’abuso d’ufficio

Al centro della contesa c’è una frase attribuita a un alto dirigente ministeriale: “Quando c’è il nome di Iervolino, blocco tutto.” L’Avv. Lo Foco, membro del Consiglio Superiore della Cinematografia, ha riportato questa frase in una denuncia formale inviata al Ministro Alessandro Giuli e al DG Giorgio Carlo Brugoni. Nell’esposto si ipotizza l’abuso d’ufficio e la violazione dei principi costituzionali di imparzialità e presunzione di innocenza ai danni di Andrea Iervolino.

Paralisi amministrativa e Tax Credit

Lo Foco sostiene che da oltre un anno le società di Iervolino subiscono un “blocco totale” delle procedure amministrative, compreso il fondamentale Tax Credit Cinema e Audiovisivo. Questa paralisi starebbe danneggiando centinaia di lavoratori. L’avvocato denuncia una palese disparità di trattamento, poiché altre imprese, sebbene sotto indagine, continuerebbero a ricevere fondi, violando gli articoli 97 e 41 della Costituzione.

Le sentenze ignorate dal Ministero

L’avvocato cita due sentenze del Tribunale di Roma (8 aprile e 23 ottobre 2025) che avrebbero già confermato la regolarità contabile delle società di Iervolino, definendo le accuse originarie come false e basate su documenti artefatti. Lo Foco insiste: “Nessun cittadino può essere trattato come colpevole senza una sentenza definitiva”, definendo il blocco selettivo come discriminatorio. L’appello al Ministro Giuli è di ripristinare la regolarità, sbloccare il Tax Credit e avviare un’indagine interna per proteggere la credibilità dell’Italia.

A cura della redazione

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