È stata una notizia che ha gelato il sangue quella giunta nella tarda mattinata di oggi, dopo una notte intera di angoscia e frenetiche ricerche. È stato individuato il relitto dell’elicottero Agusta AW109, disperso dai radar nel pomeriggio di ieri, domenica, durante un volo tra Marche e Toscana. Il velivolo è stato rinvenuto in una zona boscosa e impervia, nei pressi del lago di Montedoglio, nell’Aretino, completamente distrutto e carbonizzato dalle fiamme sprigionatesi, con ogni probabilità, subito dopo l’impatto. A bordo, secondo le prime conferme arrivate anche dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, viaggiavano l’imprenditore orafo aretino Mario Paglicci e Fulvio Casini, titolare di un’agenzia immobiliare di Sinalunga (Siena).
L’ultimo contatto e l’allarme
Il velivolo, partito da Venezia e diretto all’aviosuperficie di Castiglion Fiorentino, aveva interrotto i contatti radar intorno alle 15:30 di domenica. Sembra che i piloti avessero avuto il tempo di segnalare un’irregolarità, forse un’avaria al motore, prima che il silenzio calasse. L’allarme vero e proprio è scattato intorno alle 17, quando una richiesta di aiuto è stata captata tramite il sistema satellitare internazionale Cospas-Sarsat, innescando l’imponente macchina dei soccorsi.
Per nove lunghe ore, la zona al confine tra Toscana e Marche, sull’Alpe della Luna, è stata setacciata via terra e con l’ausilio di droni e sistemi a pilotaggio remoto. Squadre del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, Vigili del Fuoco, unità cinofile, Carabinieri e volontari hanno lavorato in condizioni rese difficili dalla fitta nebbia e dall’ambiente aspro. Il forte boato avvertito da alcuni residenti nella frazione di Figgiano, nel Pesaro-Urbino, aveva indirizzato le ricerche, ma è stato solo l’occhio vigile dell’elicottero Drago dei Vigili del Fuoco, intorno alle 10 di oggi, a individuare la carcassa irriconoscibile a circa mille metri di altezza, sul versante aretino.
L’apertura dell’inchiesta
La notizia della sorte dei due noti imprenditori ha lasciato attonite le rispettive comunità. Paglicci, 77 anni, era una figura di spicco nel panorama orafo, con il suo gruppo che esporta in 40 Paesi. Casini, 67 anni, era anch’egli un pilota esperto. Il presidente Giani, che aveva seguito con apprensione le ricerche, ha comunicato l’individuazione del relitto tramite i social, confermando che “le squadre di soccorso stanno raggiungendo il mezzo in una zona molto impervia con difficoltà di accesso”.
L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV) ha immediatamente aperto un’inchiesta di sicurezza per accertare le cause del disastro e ha disposto l’invio di un proprio team investigativo sul luogo dell’incidente. Sarà l’analisi della scatola nera, qualora recuperabile, a fornire elementi cruciali per ricostruire la dinamica: tra le ipotesi al vaglio, oltre alla segnalata avaria, anche le condizioni meteorologiche avverse che caratterizzavano la zona al momento dello schianto.
La comunità attende ora che le operazioni di recupero si concludano per poter tributare l’ultimo saluto ai due amici e stimati imprenditori, strappati alla vita da una tragica fatalità nei boschi dell’Appennino tosco-marchigiano.
A cura di Dario Lessa
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