Home Daynews24Tre milioni di euro: indovina chi è la “Regina” del Senato

Tre milioni di euro: indovina chi è la “Regina” del Senato

Lo scettro va a Giulia Bongiorno: con tre milioni d'euro è la parlamentare più ricca Si apre un mistero chiamato Renzi-Conte

by Davide Cannata
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Si alza il sipario, come ogni anno, sull’opulenza dei Palazzi e sulle tasche più o meno piene dei nostri rappresentanti. Le dichiarazioni dei redditi dei parlamentari sono state pubblicate, e i numeri, si sa, non mentono mai, offrendo uno spaccato a tratti sorprendente e a tratti atteso della ricchezza che gravita attorno al potere legislativo.

Quest’anno, la palma della più facoltosa non lascia spazio a dubbi: è l’avvocato e senatrice di lungo corso, Giulia Bongiorno, che con la sua professione di successo e il suo incarico di presidente della Commissione Giustizia al Senato, svetta con un reddito che supera i tre milioni di euro. Un vero e proprio coup de théâtre che la posiziona in cima alla classifica, distanziando nettamente il pur notevole Giulio Tremonti, senatore di Fratelli d’Italia ed economista di fama, che si ferma “solo” poco oltre i due milioni. La differenza tra i due racconta anche di carriere parallele e diversissime: l’avvocato penalista di grido contro l’ex Ministro dell’Economia abituato ai vertici istituzionali. La Bongiorno, con la sua inarrivabile liquidità professionale, sembra confermare che l’attività forense di alto livello, anche con un seggio in Senato, rimane un’autentica miniera d’oro.

E mentre si contano gli zeri sul conto della top player del Senato, l’attenzione si sposta inevitabilmente sui grandi assenti, su quel velo di mistero che puntualmente avvolge alcune delle figure più in vista della politica italiana. Matteo Renzi e Giuseppe Conte, due ex presidenti del Consiglio e leader di partito, mancano ancora all’appello con le loro documentazioni. Un’assenza che non fa che alimentare chiacchiere e rumors nella Capitale. È pur vero che, come si sussurra nei corridoi, gli adempimenti burocratici non sono sempre immediati, ma il ritardo di due figure di tale calibro non manca di far arricciare il naso a molti, soprattutto se si pensa ai milioni dichiarati in passato dal leader di Italia Viva. Infatti, per quanto riguarda Renzi, in molti si aspettano un dato da capogiro, memori dei suoi compensi extra-parlamentari. Per l’ex premier pentastellato, invece, i riflettori sono puntati sulla discrepanza tra il suo ruolo politico e i redditi più contenuti, spesso giustificati come frutto esclusivo del solo stipendio da parlamentare, dopo una luminosa carriera accademica e forense.

Intanto, nel balletto dei redditi resi noti, anche le altre posizioni di potere offrono spunti di discussione. La Premier Giorgia Meloni, ad esempio, ha visto il suo reddito dimezzarsi, ma con un chiarimento che spazza via ogni pettegolezzo: l’acquisto della prima casa, un investimento personale che ha inciso sulla sua dichiarazione. Questo dettaglio, tra l’altro, pone la Meloni in una posizione quasi “popolare” rispetto ai milioni di Bongiorno e Tremonti, rendendo il quadro generale della ricchezza in Parlamento un vero e proprio mosaico di destini e professioni.

L’uscita di questi dati non è solo un esercizio di trasparenza dovuto, ma un appuntamento fisso per l’opinione pubblica, un termometro della fortuna e dell’influenza di chi governa. E con il ritardo di Renzi e Conte, la curiosità non farà che crescere, trasformando l’attesa dei loro numeri in un vero e proprio thriller economico-politico.

A cura di Dario Lessa

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