Dal 29 gennaio al 21 marzo 2026, la Galleria Gió Marconi di Milano presenta la prima mostra personale in Italia dell’artista americano Jonathan Lyndon Chase, dal titolo Keep thinking nobody does it like you here comes the sunset. L’esposizione segna l’inizio della collaborazione tra Chase e la storica galleria milanese, proponendo uno sguardo poetico e potente sulla quotidianità della vita queer nera in contesto urbano.
La galleria inaugurerà la mostra giovedì 29 gennaio, dalle 18 alle 21, negli spazi di Via Tadino 15, e il pubblico potrà visitarla dal martedì al sabato dalle 11 alle 18.
Un viaggio tra corpo, mente e memoria
L’opera di Chase riflette sui grandi temi dell’esperienza umana: memoria, corpo, anima e tempo. Le sue creazioni, vibranti e viscerali, esplorano gli opposti e la ricerca di equilibrio tra leggibilità e astrazione. “I miei lavori raccontano ciò che accade all’interno e all’esterno: ciò che si mostra e ciò che rimane invisibile,” afferma l’artista.

Jonathan Lyndon Chase PH Press
Questa attenzione al mondo interiore si traduce in un uso del colore intenso e materico, dove il tratto pittorico diventa una veicolazione fisica delle emozioni.
Gli interni come scenari dell’anima
Per questa mostra, Chase trasforma il piano terra della galleria in una serie di ambienti domestici: un soggiorno, una camera da letto, una cucina e un bagno. Ogni stanza rappresenta un paesaggio emotivo, un luogo dove la figura umana si muove e interagisce, rivelando stati psicologici e mentali.
“Lo spazio stesso diventa vivo,” spiega Chase, “come un corpo che respira, che conserva le tracce della vita che lo attraversa.” Le pareti si animano di crepe e fili scoperti; i soffitti lasciano filtrare gocce e luci; persino il tappeto sembra custodire storie di intimità e resistenza.
Una mostra tra realtà e sogno
Keep thinking nobody does it like you here comes the sunset è più di una mostra: è un viaggio immersivo in cui arte e vita si fondono, dove la fragilità diventa forza creativa. Attraverso i suoi lavori, Chase invita il pubblico a sostare nell’imperfezione, ad ascoltare le voci che abitano lo spazio e a riconoscersi in quella tensione tra leggibilità e mistero.
La Galleria Gió Marconi conferma così il suo impegno nel presentare artisti di rilevanza internazionale, capaci di espandere il linguaggio visivo contemporaneo e proporre nuove prospettive di lettura sul presente.
A cura della redazione
Leggi anche: Cosplay da urlo: la competizione che ti porterà dritto in Svezia