Una notte di trionfi progressisti negli Stati Uniti, con il Democratico Zohran Mamdani che entra nella storia della Grande Mela
La notte elettorale si è tinta di blu in tutta la East Coast, culminando con una vittoria storica a New York dove il democratico e socialista democratico Zohran Mamdani, 34 anni, è stato eletto 111° sindaco della città, diventando il primo sindaco musulmano e di origine sud-asiatica della metropoli, oltre che il più giovane da oltre un secolo. Mamdani ha sconfitto l’ex governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, che si era presentato come indipendente, e il repubblicano Curtis Sliwa. Secondo i dati parziali, Mamdani ha superato Cuomo con un margine di circa 10 punti percentuali, ottenendo oltre il 50% dei voti totali, contro il poco più del 40% dell’ex governatore. La sua vittoria non è stata una sorpresa completa, avendo già sbalordito l’establishment politico in giugno sconfiggendo Cuomo anche nelle primarie Democratiche. La sua piattaforma, incentrata sull’accessibilità economica – con proposte come il congelamento degli affitti sugli immobili stabilizzati, l’aumento del salario minimo a $30 l’ora e l’introduzione di autobus gratuiti – ha trovato una risonanza profonda tra i giovani e la vasta coalizione multietnica della città.
“Amici miei, abbiamo rovesciato una dinastia politica,” ha dichiarato Mamdani nel suo discorso di vittoria a Brooklyn, rivolgendosi indirettamente all’ex governatore. “Auguro ad Andrew Cuomo solo il meglio nella vita privata, ma che questa sia l’ultima volta che pronuncio il suo nome mentre voltiamo pagina su una politica che abbandona i molti e risponde solo ai pochi.”
La reazione di Trump e il trionfo democratico nazionale
Il successo di Mamdani è arrivato in una notte di ampio trionfo per il Partito Democratico. Nello stesso giorno, infatti, i Democratici hanno conquistato le elezioni per il governatore in Virginia e New Jersey, con Abigail Spanberger che è diventata la prima donna governatrice della Virginia e Mikie Sherrill che ha vinto in New Jersey. Molti hanno interpretato questo sweep elettorale come una netta bocciatura della seconda presidenza di Donald Trump. Il Presidente, tuttavia, ha rapidamente cercato di prendere le distanze dalle sconfitte. In un post sulla sua piattaforma Truth Social, Trump ha commentato la situazione a livello nazionale con un’affermazione criptica: “Perso perché non ero sulla scheda e per lo shutdown”, facendo presumibilmente riferimento allo stallo politico in corso. Le sue parole seguono la dura critica mossa a Mamdani alla vigilia del voto, quando aveva minacciato di tagliare i fondi federali alla città se il “comunista” Mamdani avesse vinto, esortando i Newyorkesi a votare per Cuomo.
Mamdani non ha tardato a rispondere al Presidente nel suo discorso. “Donald Trump, dal momento che so che ci stai guardando, ho quattro parole per te: alza il volume,” ha detto il neo-sindaco, promettendo di usare la sua carica a City Hall per contrastare la politica di divisione del Presidente. Da parte sua, Cuomo, pur accogliendo l’endorsement di Trump per scongiurare la vittoria di Mamdani, ha cercato di mantenere le distanze, affermando che il Presidente non lo aveva sostenuto, ma si era semplicemente opposto a Mamdani. La vittoria del democratico è un chiaro segnale che l’elettorato è pronto a dare una possibilità a una nuova generazione di leader progressisti con agende ambiziose incentrate sulla risoluzione delle crescenti preoccupazioni relative al costo della vita.
A cura di Dario Lessa