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Gli Egizi e i doni del Nilo, a Ragusa prima mostra dedicata

Una grande esposizione per raccontare l’antico Egitto e valorizzare il territorio, in sinergia tra istituzioni, imprese e cultura

by Nora Taylor
gli egizi e i doni del nilo

Si è tenuta a Ragusa, in conferenza stampa, la presentazione della mostra Gli Egizi e i doni del Nilo, un evento culturale di portata internazionale che porta per la prima volta in Sicilia una selezione di reperti del Museo Egizio di Torino. L’iniziativa è frutto di una stretta collaborazione tra enti locali, istituzioni culturali, sponsor privati e partner strategici.

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gli egizi e i doni del nilo ragusa PH Press

Tra i protagonisti dell’evento, il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, ha dato il benvenuto ai presenti ricordando i 200 anni del Museo Egizio e il legame personale con il direttore Christian Greco, originario del territorio. La mostra, visitabile dal 13 aprile al 23 ottobre, è stata definita come un’occasione straordinaria per la città, con l’auspicio di superare in presenze le esposizioni precedenti. “Ringraziamo tutte le istituzioni, le imprese locali e gli sponsor che hanno contribuito alla realizzazione di questo evento. L’inaugurazione è fissata per oggi alle 18.30”, ha dichiarato Cassì.

Un progetto per destagionalizzare e promuovere i territori

Elvira Amata, assessore regionale al Turismo, ha sottolineato il valore strategico della mostra, già presentata con successo al BIT di Milano. “Siamo orgogliosi della partecipazione del territorio ragusano. Questa mostra rappresenta uno strumento per destagionalizzare il turismo e promuovere le aree meno conosciute della Sicilia”, ha affermato. Non è escluso, ha aggiunto, che l’esposizione venga prorogata fino a fine anno, grazie al coinvolgimento delle imprese locali e delle istituzioni. “Attraverso la cultura vogliamo veicolare nuovi flussi turistici per lo sviluppo economico della regione”, ha ribadito.

Cultura come ponte tra politica e cittadini

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gli egizi e i doni del nilo ragusa PH Press

“La cultura non ha colore politico, è in grado di coinvolgere tutti” ha detto l’onorevole Nello Di Pasquale, elogiando l’impegno della Fondazione Federico II e del suo presidente, Gaetano Galvagno, per aver sostenuto un progetto così significativo anche fuori da Palermo. Il contributo finanziario è stato definito cospicuo e fondamentale per la realizzazione della mostra.

Un’opportunità unica per Ragusa e la Sicilia

Particolarmente emozionato, Giovanni Gurrieri, assessore al centro storico del Comune di Ragusa, ha ricordato il lungo percorso del progetto, partito ufficialmente con la presentazione all’11 febbraio al BIT di Milano. “Per la prima volta il Museo Egizio approda in Sicilia. Grazie alla collaborazione con altri musei locali, Ragusa si prepara ad avere un ruolo sempre più centrale nella scena turistica della regione”, ha dichiarato. Due statue sono già state collocate all’aeroporto di Catania e a Ragusa Ibla, mentre il personale di sala è stato formato appositamente per garantire visite di qualità. “Il turista che arriva per la mostra potrà così scoprire anche la città, creando valore diffuso sul territorio”, ha aggiunto.

Reperti rari, tecnologia e divulgazione scientifica

Il curatore Paolo Marini ha illustrato l’impianto scientifico della mostra, che rispecchia la missione del Museo Egizio di diffondere la cultura anche oltre i confini delle grandi capitali. “Esporremo 24 reperti in eccellente stato di conservazione, databili dal 2000 a.C. al II secolo d.C., provenienti da diversi siti archeologici egiziani”, ha spiegato. Si tratta di oggetti non visibili al Museo di Torino, provenienti anche da musei siciliani. La mostra integra tecnologie multimediali, approfondimenti e strumenti didattici per offrire un’esperienza accessibile anche a un pubblico non specializzato.

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Particolare attenzione è riservata all’installazione finale: la copia del sarcofago di Butehamon, realizzata attraverso fotografie e videomapping, dal momento che l’originale, conservato al Museo Egizio di Torino, non può essere spostato.

Il sostegno degli sponsor e la visione a lungo termine

Paolo Montagni, rappresentante di Generali Italia, sponsor ufficiale, ha sottolineato l’importanza delle operazioni culturali per creare opportunità di dialogo e turismo: “La collaborazione con Arthemisia ha l’obiettivo di avvicinare cittadini e visitatori alla bellezza del patrimonio culturale”, ha dichiarato.

Una sfida culturale già vinta

A chiudere la conferenza è stata Iole Siena, presidente dell’ufficio stampa Arthemisia, che ha lodato la capacità del territorio di accogliere e valorizzare una mostra di rilievo internazionale. “Abbiamo colto subito l’opportunità e la sfida. Le prenotazioni sono già numerosissime. Questo progetto non solo valorizza Ragusa, ma fa girare l’economia locale e offre nuove prospettive per il futuro”, ha detto, ringraziando in particolare Giovanni Gurrieri per l’impegno profuso.

La trasformazione degli spazi espositivi, l’attenzione alla didattica e l’elevato numero di reperti rendono questa mostra un risultato straordinario, con l’augurio condiviso che sia solo la prima di una lunga serie.

A cura di Mattiacarlotta Parrino
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