La rivoluzione digitale che cambierà le abitudini degli italiani
Il 2026 segnerà una svolta epocale per l’identità digitale degli italiani. Dopo decenni in cui la carta d’identità cartacea ha rappresentato il documento più diffuso e riconosciuto, il vecchio formato non potrà più essere usato per viaggiare all’estero. Allo stesso tempo anche lo Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale che in pochi anni ha semplificato l’accesso ai servizi online, si avvia verso il tramonto. Al suo posto la Carta d’Identità Elettronica diventerà l’unico punto di riferimento.
Un progetto europeo che spinge verso l’identità unica
Il passaggio non nasce solo come scelta tecnica. Si inserisce in una più ampia strategia di innovazione e semplificazione promossa dall’Unione Europea, che spinge verso la creazione di un’identità digitale unica valida in tutta la comunità. Protagonista sarà l’IT Wallet, un portafoglio digitale che racchiuderà documenti, certificati e credenziali, offrendo ai cittadini un solo strumento sicuro e interoperabile. La Cie diventerà la chiave universale, sostituendo lo Spid in ogni ambito.

Dal 2026 addio a Spid e carta d’identità cartacea
Quanto costa la nuova identità digitale
Il cambiamento porta con sé anche una questione economica. La Cie costa circa 16,79 euro più spese di segreteria, variabili da Comune a Comune, e può superare i 20 euro. Una cifra che pesa soprattutto sulle famiglie numerose, abituate alla gratuità dello Spid. Va però ricordato che la carta elettronica dura dieci anni, garantisce maggiore sicurezza informatica e offre funzioni più ampie, trasformando l’investimento iniziale in un risparmio di tempo e pratiche burocratiche.
Lo sforzo del Paese e i vantaggi per la burocrazia
La trasformazione pesa anche sulle casse pubbliche. L’Italia dovrà investire in infrastrutture tecnologiche, aggiornare i sistemi informatici e avviare campagne di informazione per accompagnare i cittadini. Ma, secondo gli esperti, i benefici supereranno i costi: meno burocrazia, più trasparenza fiscale, processi amministrativi più snelli e una maggiore fiducia verso i servizi digitali.
La sfida della transizione: due anni decisivi
Adeguarsi non sarà semplice per tutti, in particolare per chi ha poca familiarità con la tecnologia. Eppure l’orizzonte è chiaro: l’IT Wallet diventerà il cuore della vita digitale quotidiana. I prossimi due anni saranno fondamentali per traghettare i cittadini in un sistema più moderno e integrato, in cui l’identità smetterà di essere solo un documento da mostrare e diventerà una vera chiave digitale per semplificare la vita economica e sociale.
Le tappe principali e l’integrazione europea
La Carta d’Identità Elettronica (CIE), già nelle mani di oltre 53 milioni di italiani, diventerà l’unico documento valido per l’espatrio entro il 3 agosto 2026, data in cui la versione cartacea perderà valore legale. Sul fronte digitale, l’IT Wallet integrato nell’app IO è partito con 50.000 utenti il 23 ottobre 2024, allargandosi a 250.000 il 6 novembre, a 1 milione entro il 30 novembre e diventando accessibile a tutti dal 4 dicembre 2024. Durante quest’anno si arricchirà includendo anche certificati professionali, documenti scolastici e altri titoli. Nel 2026 il portafoglio digitale italiano confluirà nell’EUDI Wallet, garantendo interoperabilità a livello europeo.