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Peppe Vessicchio ci lascia: il maestro dell’Italia

La notizia che scuote il mondo della musica

by Gabriele Marchioro
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Peppe Vessicchio, celebre direttore d’orchestra, è morto a 69 anni a causa di una polmonite interstiziale. Ha trascorso i suoi ultimi giorni all’ospedale San Camillo di Roma, mentre gli appassionati di musica e gli operatori dello spettacolo riflettevano sull’immenso vuoto lasciato da una personalità tanto amata. La sua presenza ha segnato generazioni di spettatori e musicisti, dal Festival di Sanremo agli studi televisivi, fino ai teatri dove ha saputo incantare tutti. La famiglia ha deciso di celebrare i funerali in maniera strettamente privata.

Le reazioni della politica e dei colleghi

Giorgia Meloni ha scritto sui social: “Un artista di grande cultura musicale che ha dato tanto e che ci mancherà. ‘Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio’ non era solo una frase: era casa, era Italia. Buon viaggio”.
Fabio Fazio, con voce tremante, ha raccontato l’ultima conversazione con Vessicchio: “Lo aspettavo per il libro su Mozart. Mi aveva detto, con la sua consueta gentilezza, che avrebbe rimandato per una brutta tosse. Un uomo dolce, un amico, un grande musicista”.
Ignazio La Russa ha espresso il suo cordoglio a nome del Senato, sottolineando: “Una figura amatissima e simbolo della tradizione musicale italiana, capace di unire generazioni con la sua sensibilità artistica”.

Gli omaggi dei grandi della musica e dello spettacolo

Carlo Conti ha dichiarato: “Un’istituzione, protagonista assoluto del Festival di Sanremo e della musica italiana. Ho avuto il privilegio di lavorare con lui e apprezzarne la grande competenza”.
Luciana Littizzetto ha ricordato con affetto e stupore: “Non ci credo. Non ci voglio credere. Tesoro musica bella”, evocando il famoso siparietto del 2013, quando tagliò un ciuffo della sua barba durante una diretta.
Rita Pavone ha definito Vessicchio “un grandissimo musicista e una bellissima persona. Che la terra ti sia lieve, Maestro”.
Gianni Morandi ha affidato il suo ricordo a poche parole: “La tua professionalità, la tua umanità e il tuo sorriso resteranno sempre con noi”.
Fiorello ha scritto: “Ti abbiamo amato tutti. Ciao Maestro”.
Gino Paoli, che lo ha incoraggiato a intraprendere la carriera di arrangiatore, ha commentato: “Un uomo meraviglioso, semplice e vero, un grande musicista e un amico sincero”.

I progetti mancati e le collaborazioni

Ron, commosso, ha raccontato il progetto che stavano preparando: “Ecco che incontro l’anima, una tournée con orchestra che sarebbe partita a marzo. Stavamo lavorando agli arrangiamenti, anche in ospedale. Parlava di musica fino all’ultimo. Mi mancherà la sua sapienza, la sua luce”.
Amadeus, amico da trent’anni di Vessicchio, ha detto: “Un dolore forte e improvviso. Ci conoscevamo da trent’anni e fino a pochi giorni fa ridevamo insieme. Mancherai a tutti”.
Claudio Baglioni ha aggiunto un tocco di ironia: “Buon viaggio Maestro, sei stato un gran musicista e un uomo gentile. Anche quando ti sbagliavano il nome”.
Maria De Filippi, che lo aveva voluto ad Amici, ha scritto: “Mi vengono in mente i tuoi occhi sorridenti e comprensivi, occhi di un grande Maestro, non solo d’orchestra ma di vita. Ti voglio bene”.

Un talento unico che ha segnato la musica italiana

Dietro la barba iconica e lo sguardo mite, Peppe Vessicchio ha sempre dimostrato passione, rigore e umanità. Le collaborazioni con Gino Paoli, Roberto Vecchioni, Andrea Bocelli, Ron, Alexia e gli Avion Travel mostrano come abbia attraversato mezzo secolo di musica italiana con talento, eleganza e ironia.

Il maestro amato dal pubblico

Al Festival di Sanremo ha vinto quattro volte come direttore d’orchestra, ma il vero trionfo di Vessicchio resta il cuore del pubblico, che lo ha sempre percepito come un simbolo di Italia capace di emozionarsi di fronte alla musica fatta con amore. Peppe Vessicchio sapeva farsi ascoltare senza alzare la voce, dirigendo la vita come un’orchestra, con misura, dolcezza e una scintilla di genio che illuminava ogni nota.

Un ricordo che resterà per sempre

Ora che la sua bacchetta non muove più le mani, rimane vivo il suono del suo nome, pronunciato con affetto da tutti gli italiani: “Dirige l’orchestra, il Maestro Beppe Vessicchio”. La sua eredità musicale e umana continuerà a risuonare nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e ascoltarlo.

A cura di Gabriele Marchioro

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