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Le aziende riducono i programmi DE&I: è allarme globale

Calano gli investimenti su diversità e inclusione

by Gabriele Marchioro
alessandra marzari

Sempre più imprese tagliano i fondi destinati ai programmi di diversity, equity & inclusion (DE&I). Secondo una recente analisi di HR Dive, negli Stati Uniti un’azienda su otto prevede di ridurre o eliminare completamente le iniziative DE&I entro la fine del 2025. Le motivazioni principali? Pressioni politiche, scarsi risultati tangibili e mancanza di risorse economiche.

Europa ancora più indietro sul fronte DE&I

Nel Vecchio Continente, la situazione non appare migliore. Solo il 7% delle organizzazioni europee possiede una strategia DE&I ben definita. Il dato, riportato da Euronews, evidenzia una preoccupante mancanza di piani strutturati per promuovere ambienti di lavoro equi e inclusivi.

I settori da cui imparare: food, sanità e sport

Nonostante il trend negativo, esistono realtà virtuose. Sustainability Magazine mette in evidenza le buone pratiche del mondo food, dove molte aziende costruiscono quotidianamente ambienti di lavoro equi, offrendo pari opportunità e formazione personalizzata.

Anche il settore healthcare propone esempi concreti: alcune organizzazioni sanitarie valorizzano il benessere dei dipendenti attraverso politiche inclusive e ambienti lavorativi sani.

diversità, equità e inclusione

diversità, equità e inclusione PH Press

Lo sport promuove l’inclusione, dentro e fuori dal campo

Il mondo sportivo si conferma un laboratorio sociale virtuoso. In prima linea, Vero Volley, società italiana conosciuta per i risultati sportivi e per l’impegno sociale.

Alessandra Marzari, presidente del club, afferma: “Nonostante la DE&I sia uscita dalle priorità aziendali, il nostro settore continua a portare avanti progetti ad alto impatto”.

Tra le iniziative più significative, spicca Emmeline, un programma che promuove l’uguaglianza di genere nelle squadre giovanili e professionistiche. Il club sostiene anche i team No Limits, dove atleti con sindrome di Down o autismo si allenano e partecipano a tornei ufficiali.

Non manca l’impegno nel sociale: il progetto OASES, sviluppato con l’Università di Milano-Bicocca, punta a migliorare le cure nelle zone carenti di strutture sanitarie.

Gli strumenti per il futuro della DE&I

Il futuro della diversity & inclusion passa per la data analysis, utile a comprendere il benessere reale dei dipendenti e a intervenire dove necessario.

Un’altra alleata? L’intelligenza artificiale, capace di monitorare le disparità salariali e migliorare l’equità tra colleghi dello stesso livello.

Infine, cresce la richiesta di figure professionali esperte in DE&I, capaci di favorire un clima aziendale inclusivo e produttivo.

Oltre il profitto: l’impresa inclusiva lascia il segno

Come sottolinea Marzari: “I risultati dei programmi DE&I non si misurano con le entrate, ma con la felicità delle persone”.

In un contesto globale sempre più complesso, l’impresa che sceglie di investire nei valori si distingue per impatto umano e sociale. E lascia un segno destinato a durare più di qualsiasi profitto.

A cura di Gabriele Marchioro
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