Volare in Europa costa meno che spostarsi in treno, nonostante l’aereo sia il mezzo con il maggior impatto ambientale. Un recente rapporto di Greenpeace Europa centro-orientale segnala che, in alcune tratte continentali, il biglietto aereo può risultare fino a 26 volte più economico di quello ferroviario. Questa differenza non nasce dal mercato libero, ma dalle regole fiscali che continuano a favorire l’aviazione civile.

Aereo PH IG
Privilegi fiscali e distorsioni del mercato
Le compagnie aeree godono di vantaggi significativi: non pagano tasse sul carburante, usufruiscono di IVA ridotta o nulla sui biglietti e spesso ricevono incentivi statali. Al contrario, i treni sono soggetti a imposte sull’elettricità e a costi infrastrutturali che si riflettono sulle tariffe. Questo squilibrio fiscale porta il consumatore medio a preferire l’aereo, anche su tratte brevi, alimentando un modello di mobilità insostenibile.

Treno PH IG
Soluzioni e prospettive per una mobilità sostenibile
Greenpeace denuncia la contraddizione tra gli impegni climatici dell’Unione Europea e le politiche dei trasporti, proponendo i cosiddetti biglietti climatici: una fiscalità armonizzata che renda il treno più conveniente. L’obiettivo è premiare chi sceglie mezzi a basse emissioni e non chi aumenta i gas serra. Dal punto di vista economico, il settore ferroviario investe in elettrificazione e alta velocità, mentre le compagnie aeree low cost continuano a sfruttare vantaggi competitivi. Senza un riequilibrio fiscale, il treno resterà il fratello povero della mobilità europea, mentre l’aereo manterrà prezzi bassi ma emissioni elevate.
A cura di Davide Cannata
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